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L’Italia punta sul foodtech

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Foodtech come sinonimo di innovazione tecnologica nel settore agroalimentare. Le startup sono un driver di cambiamento sostenibile: si deve favorire la crescita di un ecosistema imprenditoriale e trasformare la conoscenza scientifica in soluzioni di valore per l’economia

L’Italia punta sul foodtech

Il foodtech è un ecosistema che comprende soluzioni innovative e startup che utilizzano tecnologie digitali per la produzione, la conservazione, la lavorazione, il confezionamento, il controllo di qualità e la distribuzione dei prodotti alimentari.

Il Rapporto Il foodtech in Italia 2024 elaborato da Eatable Adventures per Verona Agrifood Innovation Hub rappresenta il foodtech italiano in una fase di grandi cambiamenti.

La sostenibilità è una scelta strategica

Stimolare la cultura dell’innovazione nel settore agroalimentare e creare un ecosistema imprenditoriale forte e sostenibile è la missione dell’Hub nella convinzione che la sostenibilità sia una scelta strategica per la trasformazione delle aziende del settore.

Insieme è meglio: per questo startup, industrie, PMI, università e investitori hanno deciso di collaborare per diffondere nuove conoscenze e sviluppare un ecosistema agrifood tech italiano.

Il Rapporto ha evidenziato la mancanza di un collegamento tra la ricerca e l’applicazione dei risultati nel settore agroalimentare, come pure di trasferimento tecnologico dalle università.

Tuttavia, iniziative come iNEST, Agritech Center, ONFOODS e NODES hanno contribuito a ridurre il divario nel trasferimento tecnologico, promuovendo una maggiore integrazione tra ricerca e applicazione pratica.

Un aspetto che merita una riflessione è che le startup si concentrano al Nord, mentre il tessuto industriale agricolo si concentra al Sud.

Perché puntare sulla foodtech innovation

Il settore agroalimentare ha le capacità per guidare la transizione verso un modello di sviluppo sostenibile focalizzato su tre punti principali: riduzione dell’impatto ambientale, lotta allo spreco e inclusione sociale.

Sappiamo che circa un terzo delle emissioni globali provengono dalla filiera agroalimentare; il Rapporto Waste Watcher 2025 quantifica lo spreco alimentare lungo la filiera in Italia in oltre 4,5 milioni di tonnellate all’anno. Non possiamo ignorare questi dati.

Sostenere la foodtech innovation delle startup è la strada giusta per costruire sistemi alimentari più resilienti e sostenibili e non perdere competitività.

Le energie rinnovabili migliorano le performance aziendali

Pur se in un contesto complesso in cui pesano eventi climatici estremi, conflitti internazionali e prezzi dell’energia, l’agricoltura italiana continua ad avere buone performance.

Nell’ambito dell’UE, l’Italia è la prima in classifica sia in termini di produzione che di valore aggiunto; l’export è cresciuto del 9% rispetto al 2023 (+56,3% negli ultimi cinque anni), raggiungendo i 47,4 miliardi di euro nei primi dieci mesi del 2024.

Le difficoltà hanno avuto ripercussioni sull’occupazione, che ha registrato una leggera flessione, ma soprattutto ha fatto leggermente diminuire la propensione all’investimento (dal 37% al 35%).

Interessante sottolineare che investimenti si concentrano su macchinari, attrezzature, costruzioni agricole e impianti per l’energia rinnovabile.

La scelta non è casuale: infatti questo settore si è rivelato strategico per contrastare l’aumento dei costi energetici e favorire soluzioni sostenibili, incoraggiate anche dal PNRR che punta su innovazione, sostenibilità e competitività per realizzare una transizione verde e digitale.

Cosa succede in Italia…

La Legge 28 ottobre 2024, n. 162 (“Disposizioni per la promozione e lo sviluppo delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali e incentivi agli investimenti) è stata decisiva per le startup e le PMI innovative.

Infatti ha aumentato le agevolazioni fiscali per gli investitori e incentivi per PMI e incubatori: un passo importante per rafforzare l’ecosistema imprenditoriale.

La Legge 16 dicembre 2024, n. 193 (“Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023”) ha inserito misure come il credito d’imposta per incubatori certificati e incentivi per gli enti di previdenza che destinano una parte delle proprie risorse a favore di fondi di venture capital (ovvero il capitale di rischio che finanzia investimenti in progetti imprenditoriali con grandi potenzialità di sviluppo e innovazione, ma alto rischio).

Inoltre, Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 14 gennaio 2025 un Disegno di Legge (come indicato nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 111) che delega al Governo l’adozione di un testo unico in materia di startup, incubatori e PMI innovative. L’obiettivo è apportare modifiche e abrogazioni di disposizioni obsolete per rendere il quadro normativo più logico e funzionale.

Lo stesso DDL mira a consolidare la figura del Garante, che avrà il compito di promuovere la cultura, la formazione e la crescita dell’ecosistema innovativo italiano, rafforzando la competitività e l’innovazione tecnologica.

…e in Europa

Anche l’Unione Europea mostra grande attenzione al comparto agroalimentare, in particolare per quanto riguarda sicurezza alimentare e sostenibilità.

Di fronte alla necessità di affrontare le numerose sfide che gravano sul comparto, l’UE ha istituito un tavolo di lavoro – lo “Strategic Dialogue on the Future of EU Agriculture” – a cui prendono parte 29 attori del settore agrifood, provenienti dalla società civile e dal mondo accademico.

L’obiettivo del tavolo di lavoro è sviluppare politiche comuni per rafforzare i sistemi agricoli e alimentari europei, oltre a genere nuove opportunità e proposte di valore per l’intera filiera.

La rappresentante per l’Italia è Marta Messa, segretario generale di Slow Food.

Come promuovere le startup

Dato per certo che le startup sono un driver di cambiamento sostenibile si deve favorire la crescita di un ecosistema imprenditoriale e rafforzarlo con una serie di misure, come evidenzia il Rapporto:

  • attrarre investitori internazionali;
  • conoscere le best practice di startup nazionali e internazionali che stanno crescendo;
  • semplificare l’accesso alle sovvenzioni pubbliche;
  • sostenere l’industria alimentare con programmi di collaborazione per le startup;
  • maggiore presenza nei mezzi di comunicazione;
  • sviluppare programmi di internazionalizzazione per le startup.

In ultima analisi, c’è consapevolezza delle potenzialità del settore, ma sbloccarlo richiede di rafforzare le collaborazioni tra università, startup e imprese e di trasformare la conoscenza scientifica in soluzioni di valore per l’economia.

Leggi il report Il foodtech in Italia 2024



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