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Mario Draghi ha riservato all’industria automobilistica un’ampia parte del suo recente rapporto sulla competitività dell’Unione Europea. Il report non si limita solo a fornire un quadro dello stato di salute del comparto e delle attuali criticità, ma delinea anche una serie di proposte per il suo rilancio. Alcune hanno un comune denominatore: Draghi punta l’attenzione sulla necessità di sostenere progetti innovativi e comunque alla frontiera delle nuove tecnologie, come i veicoli software-defined, la guida autonoma e l’intelligenza artificiale. Tutti campi che vedono l’Europa scontare un gap sempre più ampio con i suoi diretti concorrenti nel panorama globale, Cina e Stati Uniti in primis. L’Italia, dal canto suo, paga ritardi ormai cronici e strutturali. Mancano le grandi imprese in grado di sostenere le attività di Ricerca e Sviluppo e, soprattutto, i finanziamenti pubblici. Tuttavia, sta emergendo un tessuto di startup che hanno sviluppato soluzioni avanzate per la mobilità del futuro, in particolare in ambito urbano, facendo leva su intelligenza artificiale, mobilità condivisa, elettrificazione e digitalizzazione, ossia i driver dell’innovazione nel settore…
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