GLI INVESTITORI SVIZZERI ROMPONO IL SILENZIO: “TRADITI, CHIEDIAMO GIUSTIZIA”. LETTERA APERTA DI ALESSANDRO, DANIELA, ROLF, THOMAS E OLIVER AI CITTADINI DI CIVITANOVA

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Con una lettera aperta, un gruppo di professionisti svizzeri – ingegneri, architetti, designer ed ex esperti di sicurezza nazionale – ha deciso di rivolgersi direttamente ai cittadini di Civitanova Marche per raccontare la loro amara esperienza.

Alessandro, Daniela, Rolf, Thomas e Oliver denunciano pubblicamente gravi episodi di truffa, inganno e abuso d’ufficio che li avrebbero coinvolti nel loro tentativo di investire nella città marchigiana, facendo nomi e chiedendo con forza verità e giustizia.
Una testimonianza dura e appassionata che chiama in causa anche la responsabilità morale e politica della classe dirigente locale.

Ecco la loro Lettera Aperta integrale di Alessandro, Daniela, Rolf, Thomas e Oliver

Ai cittadini di Civitanova Marche e dell’intera Regione Marche

Noi, Alessandro, Daniela, Rolf, Thomas e Oliver, tutti professionisti altamente qualificati – ingegneri, architetti, designer, interior designer, direttori d’albergo ed ex esperti di sicurezza nazionale svizzeri – ci rivolgiamo oggi a voi con profonda delusione, ma anche con incrollabile determinazione.
L’Italia – questo paese di bellezza, cultura e calore umano – è sempre stata per noi molto più di una semplice meta turistica. È una terra che sentiamo nel cuore. Spinti dall’amore per la vostra regione e dal rispetto per la vostra storia e il vostro popolo, abbiamo deciso di investire il nostro tempo, la nostra passione e i nostri capitali a Civitanova Marche e nelle Marche. Veniamo dalla Svizzera, una terra di ordine, trasparenza e prosperità. Eppure, ciò che abbiamo vissuto qui supera ogni immaginazione.
Eravamo rapiti dalla meraviglia delle vostre spiagge infinite, delle dolci colline punteggiate di palme, dei vostri vigneti, dei sapori genuini della vostra terra e della gioia di vivere che si respira ovunque. Esploravamo il territorio in moto, in cabriolet, in bicicletta, pieni di sogni e progetti. Ma anche pieni di compassione: le ferite lasciate dal terribile terremoto che ha distrutto chiese, case e interi borghi ci avevano toccato nel profondo. Da quel dolore nacque la nostra decisione: non volevamo essere semplici visitatori, volevamo diventare costruttori di futuro. Abbiamo fondato diverse società, progettato iniziative – non per il nostro interesse personale, ma per il bene della vostra comunità.
E poi è arrivato il tradimento.
Sotto la guida del Consigliere Nicolo Renzi e del Sindaco Fabrizio Ciarapica, noi investitori svizzeri siamo stati attirati a Civitanova con promesse, progetti e contratti. Abbiamo investito molto. Abbiamo acquistato immobili, firmato atti notarili, ricevuto chiavi e garanzie.
Tutto – una menzogna. Tutto – un inganno.
Una delle nostre società è stata deliberatamente mandata in rovina, con i fondi sottratti. Altre imprese sono state registrate a nome di Renzi e di suo fratello Francesco, mentre noi versavamo i capitali. Gli immobili che abbiamo acquistato – svaniti. I contratti firmati – falsificati. La storica Villa Morichetti, che volevamo trasformare in un boutique hotel per il rilancio della città – un’illusione. Le chiavi consegnateci – copie senza valore. Avevamo fiducia nella legge, nella correttezza notarile, nella consulenza di commercialisti e avvocati svizzeri e italiani.
Anche questa fiducia – tradita.
Fu solo per un fortuito incontro con un pittore a Civita Alta che cominciammo a comprendere l’ampiezza della truffa:
Nessuno dei nostri documenti era autentico. Ogni atto, ogni contratto – falsificato. Ogni nostra speranza – ingannata.
Documenti ufficiali del Comune di Civitanova Marche sono stati rubati e manipolati. I nostri conti bancari sono stati svuotati, mentre i funzionari di banca ci negavano persino i nostri estratti conto. Renzi e i suoi complici – una rete di frodi, abuso d’ufficio e corruzione. Che ironia amara vedere gli stessi uomini politici che oggi pubblicano messaggi di cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco, mentre calpestano quotidianamente i principi fondamentali della fede e della morale cristiana. Chi piange il Papa sui social media ma tradisce i dieci comandamenti nella vita reale, non solo è ipocrita, ma tradisce il proprio popolo.
Noi chiediamo giustizia. Noi chiediamo verità. Noi chiediamo un cambiamento immediato.
Il Consigliere Renzi e tutti coloro che lo hanno protetto o hanno beneficiato delle sue azioni non devono più ricoprire alcuna carica pubblica. Chiediamo alle autorità e alla magistratura di intervenire immediatamente, senza esitazione – nel nome della verità, della giustizia e della dignità di una comunità che merita rispetto. Con il cuore spezzato ma con la volontà incrollabile di fare luce su questa oscurità,
firmiamo
Alessandro, Daniela, Rolf, Thomas e Oliver







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