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CREMA (Cremona)La Guardia di Finanza di Cremona ha sottoposto a sequestro 14 immobili, sei autovetture, 13 conti correnti (con circa 250mila euro) e 19mila euro in contanti per oltre un milione e 500mila euro. Tre imprenditori edili di Castelcovati (BS), ora indagati, avrebbero gestito tre società, intestate a prestanome compiacenti con sede legale presso indirizzi inesistenti di San Bassano, Crema e Pistoia che emettevano fatture per operazioni inesistenti al fine di compensare il corrispondente credito Iva per il versamento delle ritenute Irpef e dei contributi previdenziali sulle retribuzioni degli operai edili. Queste aziende – spiegano i finanzieri – sarebbero state utilizzate come “serbatoi di manodopera”, per fornire lavoratori alla società “sana” del gruppo, con sede a Castelcovati, tramite l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, somministrando così manodopera priva di autorizzazioni. Le fittizie imprese somministranti, secondo gli inquirenti, erano in realtà gestite dalla società ricevente. Le indagini sono partite dal controllo fiscale eseguito a carico delle imprese di Crema e San Bassano. Si sono ricostruite le condotte illecite messe in atto dal 2020. Da allora sarebbero stati distratti beni aziendali per 1,4 milioni, in parte auto-riciclati con l’acquisto di orologi di lusso a Montecarlo. Si parla di fatture per operazioni inesistenti per circa sette milioni di euro, indebita compensazione di crediti d’imposta inesistenti per 600mila euro, illecito utilizzo di 339 lavoratori dipendenti per gli anni 2021, 2022 e 2023 e relative sanzioni amministrative per circa 850mila euro. Le tre imprese sono state poste in liquidazione dal tribunale di Brescia e il relativo approfondimento investigativo ha evidenziato il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale.
Pier Giorgio Ruggeri
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