Sardegna, ecco (dopo lunghi ritardi) i fondi europei per l’innovazione.

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L’innovazione è una questione non solo di inventiva ma, soprattutto, di tempistica e capacità di reazione. Aspetti non noti dalle parti dell’Esecutivo regionale che, solo recentemente, ha approvato le direttive attuative per il sostegno alle imprese attraverso progetti di ricerca, sviluppo e innovazione.

Chissà quante occasioni perse in questi primi 13 mesi di sfigato mandato del Campo largo saranno da imputare a tale ritardo ma, dalle parti del “Governo dei migliori” nessuno dovrà aspettarsi alcuna nota di scuse.

I fondi, erogabili fino al 2026 (della serie facciamo innovazione sotto pressione, dati i tempi per la pubblicazione dei bandi, dell’istruttoria e dell’erogazione delle risorse), potranno essere concessi a fondo perduto o in combinazione con finanziamenti a condizioni di mercato. Sia ben chiaro, ogni impresa dovrà anticipare di tasca propria tali risorse e, dati i tempi di vacche magre e di inaccessibilità verso l’apertura (e il mantenimento di tante imprese giovanili in Sardegna) è facile pensare che l’ennesima alzata di ingegno del Governo di “Alessandra e soci” sarà un fiasco totale.

Ma, secondo la solita e stucchevole narrazione dell’Esecutivo regionale “con queste direttiva la Sardegna compie un passo decisivo verso un nuovo modello di crescita, fondato su competitività, ricerca e adozione di tecnologie avanzate“. Andiamo, siamo seri per una volta!

Per i sognatori e i “dotati di base”, però, servirà sapere che le misure si rivolgono a micro, piccole e medie imprese, anche in partenariato con grandi aziende o enti di ricerca pubblici e privati.

E, cosa peggiore, a gestire operativamente gli avvisi e i bandi sarà Sardegna Ricerche, l’ente, sempre secondo la narrazione regionale “incaricato di accompagnare le imprese nell’accesso ai finanziamenti”. Per molto meno, come nel caso di programmi busta “per l’innovazione” quali Talent Up (costato ben 7,1 milioni di euro ai cittadini/e sardi/e), le cose non sono andate proprio così.



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