“Sfruttando l’intelligenza artificiale solleviamo i medici dalla burocrazia”

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La burocrazia pesa, all’anno, qualcosa come 80miliardi di euro sul sistema delle Pmi italiane. A certificarlo è l’ultimo studio elaborato dalla Cgia che, prendendo in considerazione 210 macro-aree dell’Eurozona, colloca la nostra Regione al 178esimo posto. Un dato preoccupante, che rappresenta uno scoglio pesantissimo per la competitività. Da Ferrara potrebbe partire una piccola rivoluzione che coniuga intelligenza umana alla fida dei nostri giorni: l’Intelligenza Artificiale. Come raccontano Federico e Gianmarco Bovini (amministratore delegato e responsabile commerciale Italia dell’azienda Media Friends, da loro fondata nel 2015), “abbiamo creato un software per smaltire, attraverso un sistema che lavora con l’AI, il carico burocratico delle aziende. E, in particolare, delle aziende sanitarie“.

Studi a Milano, esperienze lavorative all’estero. Gianmarco e Federico, fratelli compagni di lavoro, cosa vi ha spinti a tornare a Ferrara? “Siamo nati qui. Dopo bellissime avventure formative e lavorative sia in altre parti d’Italia che all’estero, abbiamo pensato che si potesse avviare un’impresa proprio nella nostra città. E, in effetti, la nostra intuizione è stata corretta”.

Come nasce l’idea di elaborare un software che, attraverso l’AI, sburocratizza i processi delle aziende sanitarie? “Abbiamo iniziato a lavorare con alcuni poliambulatori privati e ora siamo approdati, fuori provincia, anche in alcune realtà pubbliche. Siamo partiti dall’ambito medico-sanitario perché, vivendo a stretto contatto con alcuni addetti del settore, ci siamo resi conto che spesso i medici – in particolare nelle strutture private – sono affogati dalla burocrazia e più che altro si devono dedicare a evadere le pratiche piuttosto che avere la concentrazione necessaria per fare il loro lavoro e curare i pazienti. Automatizzando alcuni processi, il medico viene sollevato da questo fardello e si dedica alla sua professione”.

Concretamente, come funziona il vostro software? “Si chiama intel-fiend, è un ‘dipendente digitale’: può essere adottato per servizio di front desk, per emettere fatture a clienti e fornitori, risponde a whatsapp, eroga il servizio di centralino e sposta gli appuntamenti con fornitori o clienti/pazienti sulla base delle necessità”.

Non c’è il rischio, introducendo questo ‘Agente AI’ all’interno degli studi medici, di eliminare del personale? “No, anzi. Molte realtà che hanno adottato il nostro software hanno assunto del nuovo personale, con nuove competenze. Non si tratta di sostituire l’uomo con la macchina. Si tratta, invece, di ottimizzare i processi, affidando all’AI la parte più ‘meccanica’ delle pratiche burocratiche. Il vero ostacolo per le imprese”.

Questo sistema può essere impiegato anche in altri ambiti? “Ma certo, stiamo già ricevendo infatti molte richieste in questo senso. Dalle aziende edili, passando per quelle termoidrauliche. Gli studi legali, quelli dei fiscalisti. Insomma, l’applicazione è trasversale. Da poco siamo anche riusciti a lavorare con qualche ente pubblico anche se in quel caso il cammino è ancora abbastanza in salita. Il nostro intendimento è creare uno strumento per favorire la competitività delle Pmi e massimizzare la loro presenza sul mercato”.

Federico Di Bisceglie



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