Bandi e incentivi per le imprese, Delli Noci bacchetta Taranto: «Qui si partecipa pochissimo»

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«La provincia di Taranto di incentivi ne avrà ancora di più perché sono in fase di pubblicazione i bandi del Just Transition Fund. Va accompagnato questo processo di cambio, di crescita, di accelerazione legata agli investimenti e crediamo che ci sia necessità di una presenza istituzionale affinché lo sportello realmente funzioni e che la Camera di Commercio possa svolgere un ruolo di facilitazione essendo la casa delle imprese».

Così Alessandro Delli Noci, assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, spiega la scelta di aprire a Taranto un presidio di Puglia Sviluppo, la società regionale che si occupa di aiuti agli investimenti e all’innovazione delle imprese. Lo sportello è già operativo e parte da una premessa: ci sono vari incentivi, esistono varie forme di sostegno, l’area di Taranto, rispetto alle altre pugliesi, avrà anche la dote aggiuntiva degli 800 milioni del Jtf, ma il cavallo non beve. Ovvero, l’uso di questi fondi da parte delle imprese di Taranto è bassissimo, irrilevante addirittura per alcune specifiche tipologie, per cui ora si è deciso di mettere in campo una terapia d’urto.

«Costruire incontri di formazione e informazione sarà fondamentale – dice Delli Noci spiegando cosa farà lo sportello -. Abbiamo un pacchetto di risorse che possono essere molto importanti per fare in quest’area il cambiamento necessario e generare economia e imprenditorialità diffuse». Passa anche da questa strada, per Delli Noci, la diversificazione economica di Taranto con un’attenzione al turismo, «non immaginando che il tema industriale sia l’unico del territorio. Dobbiamo anche provare a costruire un braistorming di idee e attraverso Puglia Sviluppo possiamo accompagnare questo processo e dare una chance in più al territorio. La sinergia Regione, Puglia Sviluppo e Camera di Commercio può essere l’asset primario».

Ma perché Taranto usa poco gli incentivi? «Ogni provincia – risponde Delli Noci – ha storie e tessuti economici totalmente diversi. Processi culturali anche differenti rispetto alla fiducia sugli strumenti finanziari e sulle opportunità di ricaduta, perché un investimento deve portare ricaduta economica. Ma proviamo a non guardare a ciò che non ha funzionato. Analizzando i dati, proviamo invece a capire come anche qui possiamo far funzionare gli strumenti». Intervenendo poi nell’incontro, Delli Noci parla di «assenza di fiducia nelle istituzioni. Qui magari si è sempre aspettato che qualcuno facesse qualcosa. Ora, però, più che spendere, dobbiamo investire». Cercando anche di far rientrare i giovani andati altrove, evidenzia Delli Noci, visto che sulle 150 domande finanziate della misura Tecnonidi, «la metà sono storie di rientro» ma i numeri di Taranto sono risibili.

«Vogliamo mettere Taranto, ma anche Brindisi, nelle condizioni di avere un supporto più operativo – sottolinea Antonio De Vito, dg di Puglia Sviluppo -. A 15 mesi di operatività della nuova programmazione, i risultati sono molto confortanti. Come valore di investimenti, siamo oltre 2 miliardi e 600 milioni di euro, e questo sui diversi strumenti, da Tecnonidi ai contratti di programma a Tecnonidi, da 30mila euro sino a 100 milioni di euro, ma il 70 per cento degli investimenti si allocano in due provincie: Bari e Lecce. Adesso a Taranto avremo una presenza settimanale, anche perché abbiamo quest’altro incrocio, spero positivo, del JTF. Daremo un’assistenza su tutto, in modo che imprese, associazioni di categoria, Ordini professionali, abbiano supporto. Ma vogliamo coinvolgere in modo più stringente anche investitori istituzionali, sistema del credito e sistema della ricerca. I nostri strumenti puntano sull’innovazione e se non hai la ricerca che ti accompagna, diventa problematico». «Tra le società che operano in questo campo, siamo ai primi posti come prossimità e per noi è fondamentale far conoscere alle imprese i nostri strumenti» rileva Grazia D’Alonzo, presidente di Puglia Sviluppo, che accenna alle potenzialità per Taranto tra porto e blue economy e invita «a sdoganare la mentalità».

«Bisogna coinvolgere i professionisti, devono credere che gli strumenti di incentivazione sono importanti. Occorre fare in modo che i percorsi accompagnamento siano continuativi, costanti, e costruire anche partnership pubblico-private», indica l’assessore al Turismo della Regione Puglia, Gianfranco Lopane, che cita i dati del turismo della precedente programmazione, 1.500 milioni di investimenti, 10mila posti letto, 4mila camere, auspicando che «questa programmazione sia più importante». E per Vincenzo Cesareo, presidente della Camera di Commercio, «lo sportello dovrà essere itinerante e spostarsi su Brindisi quando ci sarà bisogno. Abbiamo cercato di mettere insieme una cassetta degli attrezzi per tentare di superare l’attuale gap delle imprese coinvolgendo anche i professionisti. Puntiamo ad una whitelist gestita dagli Ordini, con professionisti che siano in grado di supportare la partecipazione degli imprenditori ai bandi. Avremo poi qui anche uno sportello del Mimit per le risorse nazionali».

D.Pa.

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