Menarini a Pisa fa poker: le 4 aziende del Gruppo e il caso materie prime

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“Non è facile essere competitivi con Paesi come Cina e India, cerchiamo di mantenere una base di sintesi chimica in Italia, perché non avere materie prime farmaceutiche è un grande vulnus per l’Italia così come lo è per l’Europa”. Lo ha detto Lucia Aleotti, azionista e componente del Cda di Menarini, a margine dell’evento ‘Innovazione e produzione di valore. L’industria dal farmaco: un patrimonio che l’Italia non può perdere’, promosso da Farmindustria presso i Laboratori Guidotti di Pisa, rispondendo alle domande dei giornalisti.

Laboratori Guidotti, Menarini Ricerche, Lusochimica e Menarini Manufacturing Logistics and Services: il Campus di Pisa rappresenta uno dei poli di eccellenza del Gruppo Menarini, articolato in un modello di filiera farmaceutica integrata dove ricerca, sviluppo, produzione e diagnostica operano in sinergia sul territorio.

Parliamo di aziende storiche, ma anche di società vocate alla ricerca e sviluppo nel pharma, che contribuiscono a far correre la locomotiva della farmaceutica italiana. Con numeri importanti, come è stato ricordato nel corso dell’evento promosso oggi a Pisa da Farmindustria. Il Gruppo con sede a Firenze è uno dei gioielli delle Fab13, le imprese della farmaceutica a capitale italiano

Presente in 140 Paesi, il Gruppo Menarini vanta un fatturato consolidato di 4,6 miliardi di euro (+5,2% rispetto al 2023), 9 centri di Ricerca e Sviluppo e 18 stabilimenti produttivi dislocati tra Italia ed estero, con oltre 17mila dipendenti. E nella città toscana della Torre pendente ricerca, produzione e innovazione coesistono in un ecosistema integrato al servizio della salute.

Toscana del pharma punta di diamante

Il settore farmaceutico in Toscana “è la punta di diamante dell’economia regionale, soprattutto in questo momento storico l’area del tessile e dell’abbigliamento, tradizionalmente molto forti nella regione, sta soffrendo a livello globale. Noi – ha sottolineano l’azionista Menarini – dobbiamo continuare ad avere con le istituzioni regionali un dialogo aperto e che valorizzi i punti di forza reciproci. In particolare, si sta lavorando molto sul tema delle sperimentazioni cliniche che potrebbero vedere in Toscana e nella sua rete ospedaliera una eccellenza. C’è ancora un percorso da fare, ma sarebbe nell’interesse dei pazienti, perché porterebbe a loro farmaci che ancora non sono arrivati sul mercato. E poi c’è l’aspetto economico-finanziario: l’azienda farmaceutica si fa carico di tutto il percorso di cura, analisi e diagnostica del paziente”. Un contribuito prezioso per la sostenibilità delle cure.

Quanto al Gruppo Menarini, la sfida per il futuro “è la ricerca e lo sviluppo. Abbiamo una pipeline di ricerca in tre aree terapeutiche: oncologia, resistenza agli antibiotici, e cardiovascolare. Nella prima abbiamo siglato due accordi con due aziende che lavorano con piattaforme di intelligenza artificiale, e siamo confidenti che questo strumento darà un ‘booster’ straordinario alla capacità di innovare in tutti i settore, ma soprattutto nell’area delle molecole di sintesi, che hanno un futuro straordinario di innovazione davanti”.

Le aziende del Gruppo Menarini nel Campus di Pisa

Laboratori Guidotti, azienda fondata a Pisa nel 1914 da Luigi Guidotti ed entrata a far parte del Gruppo Menarini nel 1983, offre ai pazienti soluzioni terapeutiche per patologie di grande impatto e diffusione come diabete, dislipidemie, ipertensione, asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco).

Menarini Ricerche Pisa è dedicata allo sviluppo di nuove molecole brevettate ad alto potenziale terapeutico, dalla fase preclinica alla commercializzazione. Il team è all’avanguardia nel campo degli Antibody-Drug Conjugates (ADCs), una classe terapeutica innovativa in oncologia, che combina la precisione degli anticorpi monoclonali con una potente attività citotossica selettiva per le cellule tumorali.

Sempre in ambito oncologico, sviluppa nuove molecole di sintesi chimica, tra cui Elacestrant (Orserdu), farmaco innovativo di recentissima immissione in commercio per la terapia di un tipo di tumore al seno, e due molecole per tumori solidi, ancora in fase di ricerca e sviluppo, progettate con l’intelligenza artificiale. Proprio l’AI sta aprendo nuove frontiere nella scoperta di farmaci, e in futuro un numero sempre maggiore di terapie innovative, anche per patologie complesse, si baserà su molecole di sintesi chimica.

Lusochimica è specializzata nella produzione chimica di principi attivi farmaceutici (API) ed è presente nel Campus con uno dei suoi tre siti produttivi. Nonostante gli sforzi, segnalano però da Menarini, “l’attuale contesto economico rende arduo il contenimento dei costi”. Considerata la dipendenza dall’estero per i principi attivi, Lusochimica svolge un ruolo importante per l’autonomia e la solidità della filiera.

Menarini Manufacturing Logistics and Services, infine, è dedicata alla realizzazione di dispositivi di diagnostica in vitro, medical devices per l’area del diabete e kit per scopi di ricerca.



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