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Cresce l’allarme criminalità economica ad Ascoli, dove tra il 2019 e il 2023 i delitti contro le imprese sono aumentati del +23,3%. Lo rivela un report di Confartigianato, che mette in evidenza come le minacce alle attività produttive locali si stiano evolvendo, con un forte incremento dei reati informatici, oggi vera emergenza per il tessuto economico del territorio. Nel 2022 si registrano 11 denunce ogni 100 unità locali d’impresa, ma è nel campo digitale che si rileva l’impennata più significativa: i reati informatici sono cresciuti del +104,3% nell’ultimo quinquennio, arrivando a rappresentare il 43,8% del totale dei crimini economici segnalati nel 2023. Una quota che conferma come il cybercrime stia diventando la principale minaccia per le micro e piccole imprese della provincia. Accanto al tema della criminalità digitale, resta alta anche la preoccupazione per la contraffazione: ad Ascoli, il 3% delle imprese è considerato a rischio, percentuale che sale al 6,9% tra le attività artigiane, con un’incidenza del 30,3% sul manifatturiero locale. Dati che posizionano il territorio tra quelli più esposti a livello nazionale, in una regione – le Marche – seconda solo alla Toscana per incidenza del fenomeno. “La sicurezza è un bene pubblico fondamentale per la libertà d’impresa – afferma Enzo Mengoni, presidente di Confartigianato di Ascoli, Macerata e Fermo –. Le piccole imprese, spesso senza risorse adeguate, sono le più vulnerabili ai reati informatici. Serve rafforzare la prevenzione, la formazione e la collaborazione con le forze dell’ordine, che nel nostro territorio operano con grande efficacia”. Mengoni ha inoltre sottolineato i rischi concreti legati al cybercrime, tra accessi abusivi, furti di identità digitale e attacchi ransomware, che mettono in pericolo la continuità operativa delle aziende.
“La sicurezza digitale deve diventare una priorità. Bene il Bando Sicurezza 2025 della Regione Marche, ma è necessario estendere il sostegno anche ad altri ambiti della protezione aziendale”. Sul fronte della lotta alla contraffazione, il presidente è chiaro: “Difendere la legalità significa garantire sviluppo e competitività. Il Made in Italy non è solo un’etichetta, ma un patrimonio da tutelare, presidio di valore per l’intera comunità economica del nostro territorio”. Un quadro che, secondo Confartigianato, impone attenzione e interventi mirati, per difendere le imprese ascolane da minacce sempre più complesse e digitali.
p. erc.
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