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Come è noto, il governo Meloni ha messo mano alle detrazioni. Fermi restando gli specifici limiti previsti da ciascuna norma agevolativa, per i contribuenti con reddito complessivo superiore a 75 mila euro gli oneri e le spese sono ammessi in detrazione fino a un ammontare calcolato con un coefficiente che è proporzionato al numero di figli presenti nel nucleo familiare del contribuente, secondo questo schema:
a) 14 mila euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 75 mila euro e non superiore a 100 mila euro;
b) 8 mila euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 100 mila euro;
Il coefficiente da utilizzare è pari a:
a) 0,50, se nel nucleo familiare non sono presenti figli;
b) 0,70, se nel nucleo familiare è presente un figlio;
c) 0,85, se nel nucleo familiare sono presenti due figli;
d) 1, se nel nucleo familiare sono presenti più di due figli: o almeno un figlio con disabilità accertata.
Sono esclusi dal computo dell’ammontare complessivo degli oneri e delle spese, effettuato ai fini dell’applicazione del limite, i seguenti oneri e le seguenti spese:
a) le spese sanitarie;
b) le somme investite nelle start-up innovative;
c) le somme investite nelle piccole e medie imprese innovative.
Per i redditi superiori a 120 mila euro, le nuove regole sulle detrazioni si sommano alla riduzione progressiva delle detrazioni, che azzera le detrazioni oltre i 240 mila. In questi casi, il contribuente deve prima verificare che le spese non superino il massimale e poi applicare la riduzione in funzione del reddito.
A partire dal 2025, viene meno la franchigia di 260 euro prevista per le detrazioni Irpef dei contribuenti con redditi superiori a 50 mila euro.
14 maggio – 08:50
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