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L’analisi della sentenza del Consiglio di Stato 2894/2025 alla luce del nuovo Codice Appalti a cura del Dottor Luca Leccisotti: focus su soccorso istruttorio e requisiti di capacità tecnica.


Introduzione

La corretta documentazione dei requisiti di capacità tecnica rappresenta uno degli aspetti più delicati e discussi nel procedimento di affidamento degli appalti pubblici. La recente pronuncia del Consiglio di Stato, n. 2894 del 3 aprile 2025, affronta con chiarezza e rigore tecnico-giuridico i limiti del soccorso istruttorio nella fase di verifica di tali requisiti. L’obiettivo di questo approfondimento è esaminare le implicazioni pratiche e teoriche di questa sentenza nel contesto normativo delineato dal nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023).

Il soccorso istruttorio: principi generali e quadro normativo

Il soccorso istruttorio, disciplinato oggi dall’articolo 101 del D.Lgs. 36/2023, consente alle stazioni appaltanti di richiedere agli operatori economici integrazioni documentali finalizzate a colmare mere carenze formali della documentazione prodotta. Tale istituto, tuttavia, non può essere utilizzato per sanare carenze sostanziali relative ai requisiti tecnico-professionali richiesti espressamente dalla lex specialis di gara.

La controversia esaminata dal Consiglio di Stato

Nel caso oggetto della sentenza n. 2894/2025, la controversia riguardava un servizio pubblico affidato a un operatore economico che aveva documentato il requisito tecnico (avere eseguito un servizio analogo nel triennio precedente alla gara per un importo almeno pari a quello base d’asta) su un periodo di tempo superiore a quello consentito (sette anni invece dei tre previsti). Il TAR, in primo grado, aveva già dichiarato l’illegittimità dell’aggiudicazione, rilevando una violazione diretta della lex specialis e dei principi di concorrenza e trasparenza.

Le argomentazioni del Consiglio di Stato in materia di soccorso istruttorio e requisiti di capacità tecnica

Il Consiglio di Stato, nel confermare integralmente la sentenza di primo grado, ha precisato che:

  • Il requisito tecnico-professionale deve essere rigorosamente conforme alla previsione della lex specialis. La dimostrazione deve avvenire nei termini espliciti previsti dalla documentazione di gara.
  • La carenza riscontrata, ovvero l’assenza di un singolo servizio eseguito nel periodo triennale indicato dal bando, costituisce un vizio sostanziale e non una mera irregolarità formale.
  • Di conseguenza, il soccorso istruttorio non può essere applicato per sanare tale carenza, trattandosi di una violazione sostanziale che comporta l’esclusione automatica dalla gara.

Implicazioni pratiche della decisione

Questa sentenza fornisce importanti indicazioni operative per le stazioni appaltanti, chiarendo che:

  • È necessario che i disciplinari di gara definiscano con precisione e chiarezza i requisiti tecnico-professionali richiesti.
  • Le commissioni giudicatrici devono attenersi rigorosamente alla lettera della lex specialis, evitando interpretazioni estensive che potrebbero compromettere la parità di trattamento dei concorrenti.
  • Il soccorso istruttorio va limitato esclusivamente alla sanatoria di mere carenze documentali di natura formale, non potendo mai estendersi alla sanatoria di violazioni sostanziali dei requisiti tecnico-professionali.

Profili di responsabilità della stazione appaltante

La sentenza in commento sottolinea indirettamente anche profili di responsabilità delle stazioni appaltanti, le quali, nell’esercizio della discrezionalità tecnica, devono assicurare il rispetto puntuale dei principi di concorrenza, parità di trattamento e trasparenza. Un uso improprio del soccorso istruttorio, esteso impropriamente oltre i limiti delineati dalla legge e chiariti dalla giurisprudenza amministrativa, può comportare responsabilità di carattere amministrativo e, in certi casi, anche contabile.

Conclusioni

La pronuncia del Consiglio di Stato n. 2894/2025 rappresenta un punto fermo nella interpretazione e applicazione del soccorso istruttorio in relazione ai requisiti di capacità tecnica, rafforzando i principi della legalità e della certezza giuridica nell’ambito degli appalti pubblici. Questa decisione evidenzia come il nuovo Codice dei Contratti Pubblici richieda alle amministrazioni appaltanti una gestione sempre più rigorosa e precisa dei procedimenti, al fine di evitare contenziosi e garantire l’affidabilità e la trasparenza delle procedure di gara.



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