Fedrigoni cresce e si espande nel mondo: ricavi oltre i 2 miliardi e boom dell’RFID nel 2024

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Nonostante un contesto macroeconomico incerto e la crescente volatilità dei mercati, il Gruppo Fedrigoni chiude il 2024 con numeri in forte crescita: ricavi adjusted proforma a 2,076 miliardi di euro (+14,8% rispetto al 2023) e un EBITDA adjusted proforma di 380 milioni, in aumento del 12,5%. Un risultato che consolida la posizione di Fedrigoni tra i principali player mondiali nella produzione di carte speciali, etichette autoadesive e soluzioni RFID per la tracciabilità intelligente.

Fondata nel 1888 a Verona, Fedrigoni continua a dimostrare solidità e visione strategica, anche grazie a una forte proiezione internazionale: solo il 18% dei ricavi arriva dall’Italia, il resto è generato tra Europa (43,2%) e il resto del mondo (38,8%), in particolare Nord America, America Latina e Asia-Pacifico. Quest’ultima componente è cresciuta di oltre l’8% rispetto al 2023.

«Il 2024 ha visto una buona ripresa nella prima metà dell’anno, seguita da una nuova ondata di volatilità – ha dichiarato Marco Nespolo, amministratore delegato di Fedrigoni – Nonostante le difficoltà nei mercati del lusso e del vino, abbiamo portato avanti il nostro piano strategico, espandendo la nostra presenza globale sia in modo organico che tramite acquisizioni mirate».

Marco Nespolo, amministratore delegato di Fedrigoni.

Tra le operazioni più significative dell’anno: l’acquisizione di uno stabilimento di carte speciali in Cina (ex Arjowiggins), una partecipazione in SharpEnd (start-up specializzata in digitalizzazione dei prodotti), asset di Mohawk (secondo produttore di carte speciali in Nord America) e l’ingresso in Poli-Tape, attivo nella comunicazione visiva. Contestualmente, Fedrigoni ha abbandonato il business della carta per ufficio, riorientando il marchio Fabriano verso arte, cancelleria e carte di sicurezza.

A brillare è soprattutto il comparto RFID, che tramite la controllata Tageos ha visto i ricavi crescere del 132% (128,9 milioni di euro contro 55,5 nel 2023) e l’EBITDA triplicare, raggiungendo 21,2 milioni di euro. L’RFID rappresenta oggi uno dei segmenti a maggiore valore aggiunto per il gruppo, abilitando soluzioni di tracciabilità, anticontraffazione, autenticazione e trasparenza nella supply chain.

Il primo trimestre del 2025, tuttavia, ha registrato un andamento «piuttosto soft», con una domanda debole nel settore delle carte speciali, mentre materiali autoadesivi e RFID confermano una traiettoria positiva. In un contesto globale ancora instabile – complicato anche da potenziali dazi statunitensi – il gruppo veronese ha attivato misure di contenimento dei costi e ottimizzazione dei volumi.

La sostenibilità come leva di crescita

Fedrigoni continua a investire sulla sostenibilità ambientale, riducendo le emissioni di gas serra, promuovendo l’eco-design e adottando pratiche di approvvigionamento responsabile. Innovazione e circolarità sono al centro della strategia: tra i progetti spicca la partecipazione nella start-up olandese Papkot, che ha sviluppato una tecnologia per rivestimenti a base di fibre biodegradabili e riciclabili, alternativa alla plastica monouso.

I riconoscimenti internazionali non mancano: Rating Platino da EcoVadis, +10 punti nell’S&P Global Corporate Sustainability Assessment e inclusione nel CDP per la gestione ambientale.

Con quasi 6.000 dipendenti in 28 Paesi, 78 sedi produttive e commerciali e una gamma di oltre 25.000 prodotti distribuiti in 132 Paesi, Fedrigoni si conferma come prima azienda al mondo nelle carte speciali per luxury packaging, leader nelle etichette per il vino, terzo operatore nei materiali autoadesivi e nella tecnologia RFID, oltre a essere seconda nel mercato globale delle carte per arte e disegno grazie al brand Fabriano.

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