50 miliardi per le imprese lombarde

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Il polo produttivo di Como ha ospitato oggi un significativo incontro territoriale, volto a illustrare i dettagli del nuovo Accordo quadriennale siglato tra Confindustria e Intesa Sanpaolo. L’intesa, annunciata lo scorso gennaio dal Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e dal Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, mira a sostenere la crescita e la competitività delle imprese italiane.

Confindustria-Intesa: 50 miliardi per le imprese lombarde

Il programma nazionale congiunto prevede uno stanziamento complessivo di 200 miliardi di euro fino al 2028, con una quota significativa di 50 miliardi dedicata alle aziende della Lombardia. L’obiettivo è rilanciare lo sviluppo del sistema produttivo nazionale e cogliere le opportunità legate alle transizioni industriali 5.0 e all’Intelligenza Artificiale, integrando e potenziando le risorse già previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Questa mattina, presso la sede di Confindustria Como, Gianluca Brenna, Presidente di Confindustria Como, e Daniele Pastore, Direttore Regionale Lombardia Nord di Intesa Sanpaolo, hanno illustrato le specificità delle nuove misure implementate, dialogando con gli imprenditori locali sulle strategie di sviluppo e competitività del territorio. Le iniziative delineate sono concepite per favorire i nuovi insediamenti produttivi, l’ampliamento e l’ammodernamento delle strutture esistenti, nonché gli investimenti nel settore energetico, consolidando l’attrattività delle regioni italiane strategicamente posizionate per i flussi commerciali e gli interscambi internazionali.

L’accordo presentato oggi rafforza e rinnova una collaborazione storica tra Intesa Sanpaolo e Confindustria, avviata nel 2009. In quindici anni, questa partnership ha permesso di erogare crediti al sistema produttivo italiano per un volume pari a 450 miliardi di euro, modellando il rapporto tra banca e impresa e accompagnando le esigenze di PMI e industrie mature anche nelle fasi economiche più complesse. Tale supporto si è concretizzato in numerose iniziative congiunte che, anche attraverso l’attivazione di garanzie governative nei periodi critici, hanno consentito di sostenere con nuovo credito decine di migliaia di imprese, in larga parte PMI, autentico pilastro del Made in Italy nel mondo. Molte le aree di intervento del rinnovato accordo.

Investimenti in modelli produttivi avanzati: con focus su settori ad alto potenziale come Aerospazio, Robotica, Intelligenza Artificiale e Scienze della Vita. Accelerazione della transizione sostenibile: in linea con il Piano Transizione 5.0, promuovendo processi innovativi ad alto contenuto tecnologico e l’economia circolare per un bilanciamento energetico ottimale tramite fonti sostenibili. Ricerca e Innovazione: incentivando la nascita e lo sviluppo di startup e PMI ad alto contenuto tecnologico, anche attraverso soluzioni finanziarie e servizi dedicati. Piano per l’Abitare Sostenibile: finalizzato a facilitare la mobilità e l’attrazione di talenti nel settore industriale italiano.

Daniele Pastore, Direttore Regionale Lombardia Nord di Intesa Sanpaolo, ha commentato: “Il rinnovato accordo con Confindustria, che mette a disposizione delle imprese lombarde 50 miliardi di euro sui 200 complessivi a livello nazionale, ci permette di rafforzare il sostegno al tessuto produttivo comasco, caratterizzato dalla presenza di PMI dinamiche che rappresentano una componente essenziale delle filiere e dei distretti industriali del Paese. Intesa Sanpaolo si rivolge a queste aziende per aumentarne la competitività, offrendo soluzioni di finanziamento dedicate per incentivare nuovi investimenti sostenibili e crescita sui mercati esteri.”

Gianluca Brenna, Presidente di Confindustria Como, ha aggiunto: “L’Accordo rappresenta uno strumento importante in linea con la nostra visione di politica industriale di medio-lungo periodo. Oggi le imprese sono impegnate in molteplici transizioni per le quali dovranno mettere in campo sforzi enormi. La crisi della produttività in atto e la difficile situazione geopolitica impongono di puntare al rilancio degli investimenti. Per questo è fondamentale la semplificazione di transizione 5.0 e l’attuazione puntuale del PNRR. Il 2025 sarà un anno cruciale per la nostra economia e dobbiamo lavorare insieme su alcuni capitoli chiave: il rafforzamento delle filiere strategiche, il sostegno alle imprese nei processi trasformativi, innovativi e sostenibili, lo sviluppo dell’economia circolare e la diversificazione delle fonti energetiche per rendere i processi aziendali rigenerativi e le nostre imprese competitive. Di grande importanza anche l’attenzione al benessere e all’equità sociale, da perseguire anche attraverso il Piano per l’Abitare Sostenibile proposto da Confindustria.”

L’evento ha visto anche i saluti di Marcella Panzeri, Consigliere incaricato Area Economia di Confindustria Como. A seguire, Daniele Pastore e Alfonso Tentori, Direttore Commerciale Imprese Lombardia Nord di Intesa Sanpaolo, hanno approfondito i contenuti dell’accordo per la platea di imprenditori presenti. Carla Saruis, del Research Department di Intesa Sanpaolo, ha infine illustrato lo scenario macroeconomico globale, con le considerazioni finali affidate al Presidente Brenna.

Secondo le analisi del Research Department di Intesa Sanpaolo, l’impatto dei dazi sul sistema manifatturiero italiano potrà essere mitigato dal significativo calo del costo dell’energia – con il prezzo del petrolio inferiore di circa 20 dollari rispetto a metà gennaio – e dalle strategie di diversificazione delle imprese italiane sui mercati di sbocco dell’export. Si prevede che i rischi di una politica commerciale aggressiva per l’economia statunitense, in termini di minore crescita e maggiore inflazione, indurranno l’Amministrazione a negoziare con diversi Paesi. L’Europa stessa ha un forte interesse a trovare un accordo e a evitare ritorsioni immediate. L’Italia, al pari della Germania, è l’economia europea più esposta sul mercato statunitense, che assorbe il 10,4% dell’export nazionale.

Per la provincia di Como, l’esposizione verso gli USA è più contenuta, rappresentando il 6,7% del totale export provinciale. Gli Stati Uniti si collocano al quinto posto tra gli sbocchi commerciali, preceduti da Germania, Francia, Svizzera e Regno Unito, che assorbono complessivamente il 41% delle esportazioni comasche. Tuttavia, alcuni settori della provincia mostrano una maggiore esposizione specifica: il mobile rappresenta il principale settore per l’export oltreoceano (98 milioni di euro nel 2024, il 13% del totale esportato dal settore), seguito dalla meccanica (87 milioni, il 10%) e dal tessile (54 milioni, il 7%).

Tra le strategie adottate per contrastare gli effetti dei dazi, una survey interna di Intesa Sanpaolo, condotta tra gli specialisti che seguono i clienti nei processi di internazionalizzazione, evidenzia un orientamento delle imprese verso la ricerca di nuovi mercati e l’apertura di filiali (produttive o commerciali) negli USA. Diversificare export e approvvigionamenti sono considerate le due priorità principali alla luce dell’evoluzione dello scenario geopolitico. Sarà inoltre cruciale puntare sulla sostenibilità: gli investimenti in fonti di energia rinnovabili, certificazioni di qualità e ambientali, brevetti e marchi, favoriscono un miglior posizionamento competitivo e quindi una marginalità superiore rispetto a chi non intraprende queste scelte strategiche. Anche i processi di innovazione rivestono un’importanza fondamentale: tra i molteplici obiettivi raggiungibili tramite l’adozione di tecnologie abilitanti in ottica Industria 4.0, spicca l’efficientamento dei processi, sia in termini di monitoraggio che di automazione e incremento della velocità di esecuzione.



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