“Sostegno alle aziende che sanno come reagire”

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Alla vigilia di Oroarezzo 2025, il salone internazionale per la manifattura orafa e argentiera di Italian Exhibition Group, il punto sulla fiera con Massimo Guasconi, Presidente Camera di Commercio Arezzo-Siena.

Guasconi, mai come adesso i mercati sono in evoluzione… “È un settore particolarissimo quello dell’oro, le nostre aziende sono fortemente condizionate dai prezzi della materia prima. Ritengo l’aspetto dazi un po’ meno rilevante per vari motivi, tra cui la sospensione che permette di continuare a lavorare. Inoltre abbiamo visto che certi mercati sono stati serviti da mercati ponte, ci sono possibili triangolazioni tra paesi che sono in un dialogo economico più costruttivo, restano catene virtuose in cui gli scambi non sono inibiti. A influire non solo il prezzo alto della materia prima, anche le variazioni repentine. Una cosa che rende difficile programmare perché il prezzo varia anche solo tra commessa e consegna. Il cliente non sa a quale prezzo ritirerà il prodotto ordinato. E’ un’incertezza notevole, che crea rallentamenti. Nonostante ciò non credo che il mercato sia saturo, anzi ci sono prospettive di crescita e di conseguenza di crescita dei prezzi del metallo. Sale la domanda e ciò condiziona il mercato”.

Come si orientano le imprese tra barriere tariffarie e prezzi delle materie prime in salita?

“Interessante alla fiera sarà vedere l’atteggiamento di operatori e buyer per capire la domanda nel cash & carry. Che richiesta ci sarà dei prodotti da acquistare nell’immediato, in cui la valutazione viene fatta solo sull’acquisto o meno, senza che i prezzi siano condizionati dalla quotazione”.

Il distretto orafo con oltre 5,3 miliardi di vendite verso l’estero resta in buona salute?

“Siamo il distretto più importante d’Europa e gli altri non è che beneficiano di condizioni diverse dalle nostre. In più abbiamo dimostrato di averle colte meglio, non abbiamo perso competitività e siamo sempre visti come quelli di riferimento. Le nostre aziende hanno il primato del controllo del mercato, oltre il 50% di esportazioni italiane”.

In che modo la Camera di Commercio sarà ancora una volta vicina alle imprese?

“Raccogliendo le loro indicazioni, attraverso le associazioni di categoria e la Consulta orafa. Continueremo a sostenere le aziende nella partecipazione a missioni estere, anche nella volontà già espressa di toccare paesi nuovi, a fianco dell’Ice. Attraverso sia la messa a disposizione di risorse per abbattere i costi di partecipazione, che con le informazioni necessarie per arrivare a quei mercati meno conosciuti”.

Tra Europa ed estremo Oriente dove guardare?

“Si guarda con più attenzione ad alcuni paesi europei, poi a nuovi mercati come Estremo Oriente, Singapore, il ritorno del Medio Oriente e dei mercati arabi molto ricettivi verso questa tipologia di prodotto, all’America del sud, senza dimenticare i mercati tradizionali come gli Usa, attenuando le eventuali battute di arresto”.



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