Sgarbi, per la Camera è processabile ma il procedimento è stato dichiarato estinto – alanews

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FIRENZE, 08 MAG – La Camera dei Deputati ha dichiarato processabile Vittorio Sgarbi per ingiurie, ma il tribunale civile di Firenze ha chiuso il processo per estinzione. La decisione è dovuta ai tempi lunghi della risposta parlamentare e alla richiesta tardiva di prosecuzione. Sgarbi, criticato per frasi offensivi contro Mariarita Signorini, non è stato sottoposto al giudizio

La recente decisione della Camera dei Deputati ha stabilito che Vittorio Sgarbi fosse processabile per una causa di danni da ingiurie, ma il tribunale civile di Firenze ha dichiarato estinto il processo. Questo avvenimento segna una tappa significativa per il critico d’arte, che, in occasione del suo 73° compleanno, non dovrà affrontare un giudizio legale.

La Sentenza del Tribunale

Il 7 maggio 2025, il tribunale, sotto la guida della giudice Liliana Anselmo, ha emesso una sentenza che giustifica la chiusura del caso a causa dei lunghi tempi di attesa nella risposta della Camera. Sgarbi era stato citato in giudizio da Mariarita Signorini, presidente di Italia Nostra, per le dichiarazioni considerate offensive rilasciate durante una trasmissione di Radio Radicale nel 2019. In quell’occasione, il critico aveva apostrofato Signorini con epiteti come “oca giuliva” e “demente”, scatenando l’ira della diretta interessata, che aveva richiesto un risarcimento di 50.000 euro.

Complicazioni Legali

Il contesto legale si è complicato quando il tribunale ha chiesto alla Camera di chiarire se le affermazioni di Sgarbi fossero da considerarsi nell’ambito delle sue funzioni di parlamentare, godendo quindi di immunità. Tuttavia, la Camera ha risposto solo dopo un lungo periodo, il 25 settembre 2024, dichiarando che le affermazioni non rientravano nell’esercizio delle sue funzioni, essendo state pronunciate al di fuori del Parlamento.

Conseguenze e riflessioni

Il tribunale ha stabilito che la causa non poteva rimanere sospesa per quasi due anni e mezzo, accogliendo l’eccezione del difensore di Sgarbi. Signorini, inoltre, ha ripreso la sua attività legale solo nel 2024, ben oltre il termine stabilito. La decisione del tribunale di Firenze non solo evidenzia le complicazioni legate ai tempi della giustizia, ma anche le difficoltà nel gestire i procedimenti che coinvolgono figure politiche, dove le dinamiche di immunità e responsabilità possono prolungare incertezze e tensioni legali.

Sgarbi, quindi, esce da questa vicenda senza alcuna condanna, mentre le implicazioni politiche e sociali rimangono aperte al dibattito. In un contesto dove la libertà di espressione e le responsabilità civili continuano a essere oggetto di discussione, questo caso rappresenta un esempio significativo delle sfide legate alla giustizia e alla politica in Italia.





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