La Camera di commercio di Ferrara- Ravenna eroga oltre 5,8 milioni di euro alle imprese colpite dall’alluvione

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La Camera di commercio di Ferrara Ravenna ha stanziato complessivamente 5.887.000 euro per sostenere la continuità e la ripartenza delle imprese colpite dall’alluvione. Conclusa positivamente l’istruttoria delle 2.678 domande presentate, tutte in possesso dei requisiti previsti dai bandi 2023 e 2024.

Un sostegno capillare per la ripartenza economica dopo l’alluvione

Sono 5.887.000 gli euro complessivamente erogati dalla Camera di commercio di Ferrara Ravenna a sostegno delle imprese danneggiate dagli eventi alluvionali che hanno colpito il territorio.

Le 2.678 domande pervenute, tutte in linea con i requisiti previsti, sono state interamente finanziate in due distinti momenti: nel 2023 e nel 2024.

«Abbiamo assicurato le risorse necessarie a chi, e penso soprattutto ai giovani, non ha mollato di fronte ai disastri delle alluvioni – ha dichiarato Giorgio Guberti, presidente dell’ente – ma anzi si è rinnovato, ha introdotto tecnologie nuove, ha investito per sostenere la propria presenza sul mercato».

Guberti ha rivolto un ringraziamento alle imprese che hanno colto l’opportunità di rilancio, alle associazioni di categoria per la collaborazione costante, e agli organi di informazione per l’attenzione riservata all’iniziativa.

Dati e misure: 3,4 milioni erogati nel 2024

Nel solo 2024, sono state 1.142 le imprese finanziate per un totale di 3.426.000 euro, a cui si sommano le 1.536 imprese sostenute nel 2023 con un contributo di 2.461.000 euro.

Il Bando 2024, realizzato in gran parte grazie a risorse rese disponibili dalla Regione Emilia-Romagna (sito ufficiale), ha incluso tra le spese ammissibili: interventi per il ripristino e l’ammodernamento delle unità danneggiate, il riavvio delle attività e l’adozione di programmi di crescita, sviluppo e rafforzamento competitivo.

Risorse aggiuntive da Unioncamere e procedure semplificate

A completamento dell’erogazione, già avvenuta in due tranche a dicembre 2024 e febbraio 2025 per un totale di 2.700.000 euro, la Camera di commercio ha ottenuto da Unioncamere Emilia Romagna l’autorizzazione all’utilizzo di 685.000 euro di risorse residue provenienti da altre province. Questo plafond è stato ulteriormente integrato con fondi propri, per soddisfare la totalità delle domande.

Uno degli obiettivi principali dell’intervento è stato quello di velocizzare i tempi di erogazione, grazie a una procedura a fase unica che ha previsto un provvedimento simultaneo di concessione e liquidazione dei contributi.

Innovazione e competitività al centro della ripresa

«A questi interventi – ha aggiunto Guberti – ne sono seguiti altri, rivolti in particolare alle giovani generazioni, all’introduzione di nuove tecnologie e alla transizione digitale. Le imprese ferraresi e ravennati hanno dimostrato grande capacità di adattamento, qualità nei prodotti, personalizzazione dei servizi. È fondamentale investire in infrastrutture, conoscenza, formazione, e connessioni digitali per sostenere la competitività e accompagnare anche le piccole imprese verso nuovi mercati e modelli produttivi innovativi».

Il commercio estero e le sfide del futuro

Nel frattempo, sette imprese su dieci del territorio si stanno preparando ad affrontare gli effetti negativi di possibili dazi Usa. Secondo un recente sondaggio di Unioncamere e Centro Studi Tagliacarne, nonostante le vendite italiane negli Stati Uniti rappresentino una quota importante dell’export nazionale, la capacità delle aziende italiane di diversificare i mercati – con una media di 11 Paesi serviti – potrebbe contenere almeno in parte l’impatto delle nuove barriere economiche.

Di questi temi si è discusso durante l’Assemblea di Unioncamere del 29 aprile scorso, a Roma, dove è emerso che l’Italia è il Paese con la seconda più alta quota di imprese esportatrici verso gli Usa (22,3%), dopo la Francia (22,6%).

Con circa 65 miliardi di euro di esportazioni previste nel 2024, l’Italia si posiziona al terzo posto in Europa, dopo Irlanda (26,7%) e Finlandia (11,1%), per valore dell’export verso gli Stati Uniti.



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