la Camera di Commercio sostiene le aziende colpite dall’alluvione

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“Abbiamo assicurato le risorse necessarie a chi, e penso soprattutto ai giovani, non ha mollato di fronte ai disastri delle alluvioni ma anzi, si è rinnovato, ha introdotto tecnologie nuove, ha investito per sostenere la propria presenza sul mercato. Grazie alle imprese, che hanno accolto il nostro invito ad investire, alle associazioni di categoria, nostre compagne di viaggio, e un vivo apprezzamento agli organi di informazione per la puntuale e preziosa attenzione riservata in questi mesi all’iniziativa”. Così Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara-Ravenna all’indomani della decisione assunta dalla Giunta camerale di finanziare tutte le domande presentate e in possesso dei requisiti previsti dal Bando emanato nel corso del 2024, che fa seguito al precedente intervento del luglio 2023.

1.142 le imprese finanziate dalla Camera di commercio nel solo 2024, con uno stanziamento complessivo di euro 3.426.000 euro, che si aggiungono alle 1.536 imprese sostenute nel 2023 con l’utilizzo di 2.461.000 euro. Tra le spese ammesse dal Bando 2024, attuato per gran parte con risorse rese disponibili dalla Regione Emilia-Romagna, quelle per la prosecuzione delle opere di ripristino e di ammodernamento delle unità coinvolte, il riavvio delle attività e l’adozione di programmi di crescita e sviluppo delle attività di impresa, di consolidamento e di accrescimento competitivo. Dopo l’erogazione, a dicembre 2024 e febbraio 2025, di 2 milioni e 700.000 euro, la Camera di commercio ha chiesto ed ottenuto da Unioncamere Emilia Romagna la possibilità di poter beneficiare delle risorse residue, 685.000 euro, presenti nelle altre province integrando a sua volta il plafond con ulteriori proprie risorse così da soddisfare tutte le richieste di contributo presentate. Obiettivo prioritario della Camera di commercio quello di velocizzare i tempi di erogazione del contributo: la misura, infatti, è stata a fase unica con un’istruttoria che si è conclusa con l’adozione di un unico provvedimento di concessione e di liquidazione dell’inventivo.

“A questi interventi – ha proseguito Guberti – ne sono seguiti altri, a cominciare da quelli a sostegno delle giovani generazioni e dell’introduzione delle nuove tecnologie e del digitale, per affiancare i nostri imprenditori nei diversi ambiti di competitività attraverso importanti risorse già stanziate dalla Camera di commercio e che abbiamo reso disponibili in sinergia con le associazioni di categoria. Nonostante le contingenze negative, è grande la capacità delle imprese ferraresi e ravennati di adattarsi ai cambiamenti, di offrire prodotti di qualità e di saper personalizzare i servizi. Infrastrutture, materiali e immateriali, conoscenza e formazione, come pure le connessioni, indispensabili nell’economia digitale, sono cruciali per sostenere la competitività e consentire anche alle piccole imprese, pilastro della nostra economia e della nostra tradizione, di sviluppare metodi produttivi innovativi e accedere a nuovi mercati. Il ruolo della Camera di commercio – ha concluso il presidente – è di supportarle al meglio nel loro percorso di innovazione tecnologica, energetica e organizzativa attraverso strumenti mirati e personalizzati”.

Sette imprese su 10, intanto, si stanno attrezzando per contrastare gli effetti negativi dei possibili dazi Usa. Emerge da un recente sondaggio di Unioncamere e Centro studi Tagliacarne che mostra anche che sebbene le vendite italiane negli States rappresentino una quota significativa del nostro export, la capacità di diversificazione dei mercati (11 quelli mediamente raggiunti dalle aziende italiane) potrebbe contenere almeno in parte il peso delle nuove barriere economiche. Ne hanno discusso il 29 aprile scorso i presidenti delle Camere di commercio, giunti a Roma per l’Assemblea di Unioncamere, che ha evidenziato come l’Italia sia è il Paese con la più alta quota di imprese esportatrici verso gli Usa (22,3%) dopo la Francia (22,6%). Dopo Irlanda (26,7%) e Finlandia (11,1%), il nostro Paese è al terzo posto per valore dell’export delle imprese (circa 65 miliardi di euro nel 2024) verso gli Stati Uniti sul totale dell’export italiano (10,8%).



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