Dazi, l’Ue avvisa Trump: «Senza accordo arriverà una stangata da 100 miliardi»

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La speranza è quella che si possa giungere a un accordo Ue-Stati Uniti sui dazi. Ma qualora i negoziati tra le due sponde dell’Atlantico dovessero fallire, le contromisure del “vecchio continente” potrebbero colpire beni americani per cento miliardi di euro. La Commissione europea, dopo giorni di studio lontano dai riflettori, ha preparato la sua “pistola” da mettere sul tavolo dei colloqui con l’amministrazione Trump. Il tempo stringe, le affermazioni del presidente americano continuano a non rassicurare Bruxelles, e Ursula von der Leyen non può permettersi di non farsi trovare pronta in caso di “no deal”. Un ipotesi che, a Palazzo Berlaymont, nessuno si augura ma nessuno, allo stesso tempo, può escludere con certezza.

Mercoledì, ai Rappresentanti Permanenti dei 27 Paesi membri, sarà quindi brevemente illustrato il piano che la Commissione ha in cascina per rispondere agli eventuali dazi reciproci – verticali e orizzontali – di Washington. La lista dei prodotti da colpire sarà oggetto di una consultazione supplementare con le capitali, da concludere nel giro di un mese. Il valore delle merci statunitensi che l’Ue potrebbe colpire è stato tuttavia rivelato dall’agenzia Bloomberg: cento miliardi di euro, ovvero circa 113 miliardi di dollari. Il pacchetto è destinato a essere utilizzato solo se gli sforzi in corso per evitare i dazi Usa del 20% dovessero fallire, ed è slegato dalle contromisure messe in campo dalla Commissione per rispondere alle tariffe americani su acciaio e alluminio e congelate lo scorso dieci aprile per tendere la mano al negoziato con gli Usa. Un negoziato che, al momento, prosegue soprattutto a livello tecnico: a volare Oltreoceano è questa volta la numero uno della Direzione Generale Commercio, Sabine Weyand per colloqui che, al momento, non sono né politici né formali. Qualcosa potrebbe muoversi nei prossimi giorni. L’Ue, infatti, non sta preparando solo il suo bazooka in caso di guerra commerciale, ma sta anche delineando l’offerta per andare incontro alle richieste di Donald Trump. Parlando alla Plenaria dell’Eurocamera il commissario al Commercio Maros Sefcovic ha illustrato i punti cardine della proposta: tariffe zero per zero per tutti i beni industriali, compresi i settori strategici come le automobili e le parti di automobili; un impegno congiunto per affrontare le sovraccapacità globali in settori industriali strategici, come l’acciaio e l’alluminio; una maggiore resilienza delle catene di approvvigionamento dell’Ue e degli Usa in settori quali i semiconduttori e i prodotti farmaceutici; il ritorno ad un commercio transatlantico senza barriere.

«Ora è necessario che gli Stati Uniti dimostrino la loro disponibilità a compiere progressi verso una soluzione equa ed equilibrata», ha spiegato Sefcovic garantendo che, di fronte ai “venti contrari” dell’Atlantico, l’Ue tuttavia non può restare ferma. Se le sei indagini in corso a Washington portassero «a tariffe ingiustificate, sarebbero colpiti altri 170 miliardi di euro di esportazioni dell’Ue verso gli Stati Uniti. Complessivamente, circa 549 miliardi di euro di beni, ovvero il 97% del totale dell’export verso gli Usa» sarebbe danneggiato, ha rimarcato il commissario Ue. Cifre mostruose che stanno portando Bruxelles ad accelerare la ricerca di partner alternativi. Puntando ai Paesi del Golfo e al Sud-Est Asiatico innanzitutto, ma guardando anche in casa propria: il 19 maggio a Londra si terrà un vertice Ue-Regno Unito che, nel quartiere europeo, giudicano importantissimo.

(Unioneonline)

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