Proposta all’indirizzo del Governo Meloni con l’obiettivo di creare valore economico

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Reimmettere rapidamente nel circuito legale un rilevante patrimonio sottratto alla criminalità

Nel settore privato la finanza strutturata consente di realizzare iniziative importanti che, altrimenti, non sarebbero possibili. Sarebbe opportuno estendere al pubblico la cultura di inventare modelli innovativi per creare valore, pur tenendo conto dei maggiori vincoli previsti per la gestione della cosa pubblica.

Nel settore dei sostegni alle imprese le misure con maggiore successo e applicazione sono: crediti d’imposta; le Zes per il Mezzogiorno; le garanzie pubbliche concesse dal Mediocredito per iniziative delle imprese che, nel Mezzogiorno, sono gratuite. Nel 2024 i dati di queste misure sono i seguenti: finanziamenti 42 miliardi e 525 milioni; domande accolte 228.909; importi garantiti circa 30 miliardi.

Tale misura ha prodotto, fra l’altro, i seguenti effetti positivi: ha agevolato la realizzazione di nuovi impianti produttivi, con la conseguenziale creazione di posti di lavoro ed ha contribuito alla crescita del Mezzogiorno; ha agevolato le industrie, ubicate prevalentemente al Nord, che producono impianti e macchinari; ha agevolato notevolmente gli Istituti di credito che, in conseguenza della garanzia pubblica, hanno limitato il loro rischio di credito ad una minima percentuale.

Dal momento che nel caso di escussione della garanzia pubblica, per il default dell’imprenditore che ha utilizzato la garanzia, la legge prevede in favore del MCC privilegi e procedure specifiche per il relativo recupero, si desume che il costo a carico del MCC di tale agevolazione concessa nel Mezzogiorno sia di importo limitato. Sarebbe opportuno, comunque, che il MCC comunichi il relativo dato.

Attesa, comunque, la preventiva istruttoria dell’Istituto di credito in ordine al merito creditizio del soggetto finanziato, della parziale garanzia, e dei privilegi di cui gode il MCC nel recupero degli importi esclusi a suo carico per il default del beneficiario, dovrebbe essere molto limitato.

In conclusione, dopo circa 30 anni dalla sua introduzione (legge 626/1996) il giudizio è molto positivo.

L’Anbsc – L’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, amministra un patrimonio, principalmente, immobiliare di diverse decine di miliardi di euro, destinato a crescere nel valore anno dopo anno in quanto i beni immobili che le vengono affidati sono di importo superiore rispetto al valore di quelli destinati periodicamente ad altri enti.

Le misure di prevenzione patrimoniali previste dalla legge 646/1982 emanata subito dopo gli omicidi del Segretario del Pci La Torre e del Generale Dalla Chiesa, si sono dimostrate efficaci nel contrasto alla mafia ed alla criminalità organizzata. In conclusione, la citata Agenzia dispone di beni confiscati e sequestrati per diverse decine di miliardi di euro, con un trend di crescita certamente in aumento dovuto ai nuovi beni confiscati e sequestrati.

I tempi della procedura dell’assegnazione dei beni confiscati ai vari enti previsti nella legge sono molto lunghi e ciò contribuisce al costante progressivo aumento del valore complessivo dei beni amministrati. In definitiva, tutto ciò determina che beni per decine di miliardi di euro sono stati, opportunamente sottratti all’economia illegale e non sono stati utilizzati da quella legale. La proposta di cui appresso tiene conto di questa inconfutabile constatazione.

La proposta consiste che l’Anbsc, con le necessarie modifiche della legge istitutiva, sulla base del valore dei beni amministrati, rilasci garanzie, in una certa percentuale (in ipotesi 80%) in favore degli Istituti di credito che concedono fidi alle imprese aventi la sede nelle stesse province dei beni confiscati e posti a garanzia. I vantaggi di questa proposta sono i seguenti: fare entrare nel circuito dell’economia legale un patrimonio di importo rilevante, utilizzando il consolidato istituto della garanzia pubblica.

Per non appesantire l’Agenzia, l’istruttoria per il rilascio delle garanzie potrebbe essere attribuita al Mediocredito Centrale, all’Invitalia e/o ad altri enti che gestiscono finanza pubblica. Risarcire i territori che hanno subito danni dall’economia illegale, in rapporto ai beni confiscati. Cogliere l’occasione per regolamentare l’iter per la concessione del fido bancario garantito, tenendo conto che il rischio di credito per l’Istituto bancario è limitato alla percentuale non garantita e ciò dovrebbe limitare l’attuale totale autonomia da parte del sistema bancario nella concessione dei fidi.

Tale proposta potrebbe essere utilizzata nell’ambito del fido bancario con la garanzia pubblica, oppure utilizzato in occasioni eccezionali. Prima che Trump sospendesse l’applicazione dei dazi, in Italia si ipotizzava di destinare 25 miliardi di euro del Pnrr per misure agevolative per la compensazione dei danni causati dai citati dazi. La delineata proposta della garanzia pubblica potrebbe, in tale ipotesi, essere la soluzione.

Antonio Pogliese
Dottore Commercialista





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