Telecomunicazioni al bivio: serve una nuova politica industriale per garantire innovazione e occupazione

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“L’ecosistema delle TLC sta vivendo una trasformazione importante: attori tradizionali e nuovi collaborano e competono per offrire connettività e servizi di valore al Paese. Le imprese svolgono un ruolo strategico per la transizione digitale in atto e per raggiungere importanti traguardi in termini di innovazione, copertura, velocità e diffusione dei servizi nonché nel conseguire pienamente gli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR”, così il Presidente di Asstel – Assotelecomunicazioni, Massimo Sarmi, al “Tavolo di Settore delle Telecomunicazioni” che si è svolto oggi alla presenza del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone.

Nel corso dell’incontro, il Presidente Sarmi ha evidenziato come l’ecosistema delle TLC rappresenti il pilastro del progresso tecnologico e della competitività del Paese: “Il processo di trasformazione delle telecomunicazioni italiane ed europee induce ad una articolata riflessione sul futuro dell’ecosistema, sugli interventi urgenti a garantirne la sostenibilità economica e l’occupabilità delle persone e la necessità di dotare il Paese di reti digitali adatte a supportarne la competitività, la sicurezza e l’autonomia”.

Il Presidente ha sottolineato le criticità che concorrono a determinare lo stato di difficoltà della filiera Tlc: nonostante il saldo di cassa abbia visto una diminuzione pari a -10 miliardi di euro e i ricavi siano scesi di oltre 7 miliardi di euro tra il 2013 e il 2023, gli Operatori hanno garantito elevati investimenti, pari a 85 miliardi di euro nel medesimo periodo, relativi in particolare alla realizzazione dell’infrastruttura broadband con reti VHCN e 5G e agli investimenti per l’acquisto e il rinnovo delle licenze. Tale complessa dinamica economica, particolarmente avvertita nel mercato del CRM/BPO, riverbera i suoi effetti anche sul lavoro di oltre 200.000 persone, con le imprese impegnate a sostenere la stabilità occupazionale e ad investire sulla formazione permanente e certificata, attraverso percorsi di ampliamento e consolidamento delle competenze delle proprie persone per dotarle degli strumenti necessari ad affrontare le sfide della trasformazione digitale.

“L’Associazione ha accolto con favore l’individuazione, da parte del Governo, del CCNL TLC quale contratto di riferimento per il CRM/BPO, al fine di contrastare il dumping contrattuale, e le prime misure economiche presentate, circa 629 milioni di euro, per l’incentivazione della domanda di alcuni servizi digitali per famiglie e imprese, e circa 18 milioni di euro al Fondo di Solidarietà Bilaterale per la filiera Tlc derivanti dal trasferimento di una quota delle risorse del FIS – prosegue Sarmi -. Tali interventi sono propedeutici alla definizione urgente di una nuova politica industriale dedicata alle Telecomunicazioni che determini la sostenibilità economica e lo sviluppo dell’ecosistema nell’interesse delle imprese e delle persone che vi lavorano. In tale contesto di complessità, l’avvio di un percorso con il Governo che individui interventi significativi a supporto dell’Industry, come la mitigazione strutturale del costo dell’energia e la allocazione non onerosa delle frequenze, è funzionale a favorire anche una positiva conclusione del negoziato in corso per il rinnovo del contratto di lavoro”, ha concluso il Presidente di Asstel.

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