Superbonus, fatture per lavori mai eseguiti: tre avvisi di garanzia

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Il Superbonus lo avevano fatto solo sulla carta: tre professionisti residenti in Valle Peligna hanno ricevuto così l’avviso di garanzia dalla procura della Repubblica di Sulmona, con l’accusa di aver emesso fatture false, o meglio per lavori inesistenti, per un valore complessivo di oltre 85mila euro.

Si tratta di un architetto sessantatreenne di Sulmona e di due tecnici, di settantatré e settantotto anni, di Pratola Peligna che, secondo l’accusa, nel giro di una settimana, nel dicembre del 2021, avrebbero emesso ventisette fatture come acconto del primo Sal (stato avanzamento lavori) per lavori di efficientamento energetico nella palazzina del condominio Pegaso in via Valle Madonna a Pratola Peligna. Lavori che, avrebbe poi accertato qualche mese fa la guardia di finanza in seguito ad un sopralluogo, non sarebbero mai stati eseguiti.

In particolare le opere progettate e teoricamente realizzate riguardavano l’acquisto e la sostituzione di finestre e infissi, le tende solari, la sostituzione dei termosifoni, l’installazione di un impianto fotovoltaico, con tanto di batteria di accumulo.

Opere mai eseguite secondo la procura che contesta agli indagati di aver così intascato, tramite lo sconto in fattura, il credito d’imposta previsto dal Superbonus in modo fraudolento.

La parte più consistente della fatturazione, circa 62mila euro, sarebbe riferibile in particolare all’architetto sulmonese che è anche progettista dell’intervento, mentre i due tecnici pratolani risultano essere coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione e responsabile dei lavori.

Ora gli indagati avranno venti giorni di tempo per presentare memorie o chiedere di essere interrogati per evitare che il sostituto procuratore Edoardo Mariotti, che ha coordinato le indagini della guardia di finanza, a quanto pare su una segnalazione anonima, chieda eventualmente il rinvio a giudizio.

Gli indagati rischiano una condanna fino a sei anni di reclusione.





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