Bari, Inclusione a rischio? Il Servizio Welfare per Studenti disabili sotto la lente d’ingrandimento

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Servizio Welfare per Studenti a rischio

Il Movimento Educatori Professionali e Pedagogisti di Puglia solleva interrogativi sulle modalità di accesso al servizio di assistenza specialistica nelle scuole superiori, paventando disparità di trattamento e una potenziale negazione di diritti fondamentali.

Un campanello d’allarme risuona all’interno del sistema di welfare barese, gettando un’ombra di incertezza sul prezioso Servizio di Assistenza Specialistica Scolastica destinato agli studenti con disabilità delle scuole superiori di secondo grado della Città Metropolitana. Un’iniziativa che per trent’anni ha rappresentato un fiore all’occhiello, frutto della lungimiranza e della profonda sensibilità della Dott.ssa Rosanna Lallone, figura storica del settore e madre ispiratrice del progetto, ora si trova al centro di interrogativi inquietanti sollevati dal Movimento Educatori Professionali e Pedagogisti di Puglia.

Il Servizio di Assistenza Specialistica Scolastica, da sempre baluardo contro le barriere ideologiche, incarna la filosofia del rispetto per ogni forma di disabilità, considerate tutte meritevoli di attenzione e di interventi mirati. Il suo obiettivo primario è tutelare il diritto inalienabile degli studenti più fragili di essere affiancati, durante l’orario scolastico, da educatori professionali, figure specializzate nel coltivare l’autonomia personale e sociale, fornendo loro gli strumenti essenziali per procedere nel mondo e costruire relazioni significative. Un approccio educativo trasversale all’insegnamento di sostegno, consapevole che la crescita di un individuo va ben oltre i voti scolastici.

Il Movimento Educatori Professionali e Pedagogisti di Puglia pone l’accento su un momento cruciale: il passaggio dalla scuola secondaria di primo grado (dove il servizio è gestito da cooperative sociali afferenti al Comune di Bari) alle scuole superiori (competenza della Città Metropolitana). In questo delicato cambio di gestione, si starebbe verificando una preoccupante dispersione di informazioni. Sembrerebbe che alla Città Metropolitana pervenga solo una frazione, circa un quinto, dei nominativi degli studenti con disabilità neo-iscritti alle scuole superiori e se ciò fosse vero sarebbe gravissimo.

Le conseguenze di questa lacuna informativa sarebbero, infatti, drammatiche: i restanti quattro quinti di questi ragazzi rischierebbero di essere “lasciati allo sbando”, privati ingiustamente del fondamentale supporto educativo. Parallelamente, l’esistenza stessa del servizio, privato del suo naturale bacino di utenza, si troverebbe in pericolo, con il rischio di “lasciare a casa” numerosi professionisti del settore.

Il Movimento Educatori Professionali e Pedagogisti di Puglia ricorda che le famiglie interessate al servizio devono presentare domanda direttamente al “Servizio Welfare Controllo Fenomeno Discriminatori” della Città Metropolitana di Bari. Qui, come da prassi consolidata, le assistenti sociali metropolitane forniscono chiarimenti sulle modalità e le finalità del servizio, guidando le famiglie nella compilazione della modulistica cartacea o digitale tramite la piattaforma “Autorizzo.com”.

L’obiettivo dichiarato è garantire l’effettiva inclusione di tutti gli studenti con certificazione 104, sia quelli con comma 3 (riconosciuti con maggiore gravità) sia quelli con comma 1, i quali vengono inseriti in una graduatoria metropolitana e, seguendo l’ordine della stessa, affidati a un educatore professionale.

Il Movimento Educatori Professionali e Pedagogisti di Puglia sottolinea con forza che non esiste alcuna base normativa per escludere a priori gli studenti con certificazione 104 comma 1, né gli alunni con un numero inferiore di ore di sostegno o con programmazione paritaria, dall’elenco dei richiedenti il supporto educativo scolastico. Le domande, pertanto, devono essere compilate indistintamente entro aprile e maggio per assicurare la continuità dell’assistenza educativa con l’inizio dell’anno scolastico a settembre.

Si evidenzia, inoltre, la frequente confusione tra il sostegno didattico, finalizzato all’apprendimento, e l’intervento educativo, che pur condividendo gli obiettivi didattici, possiede una sua autonomia strategica e metodologica, mirando allo sviluppo globale e permanente dell’individuo.

Il Movimento, pertanto, pone una domanda cruciale: venendo meno un controllo diretto e puntuale da parte della Città Metropolitana di Bari sul numero effettivo di studenti con disabilità presenti in ogni istituto superiore, come si intendono monitorare i “Fenomeni Discriminatori” – da cui il servizio welfare prende il nome – se il risultato è quello di non garantire a tutti, equamente, il diritto di accedere alla graduatoria per il supporto educativo, lasciando indietro una parte significativa di studenti fragili? Un interrogativo che esige una risposta chiara e immediata per tutelare i diritti di ogni studente e la sopravvivenza di un servizio fondamentale per l’intera comunità.

Comunicato stampa firmato da: Movimento Educatori Professionali e Pedagogisti di Puglia

Servizio Welfare per Studenti

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