Acri cancella Mussolini: revocata la cittadinanza al Duce nell’80° della Liberazione

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
Abruzzo
Agevolazioni
Agrigento
Alessandria
Ancona
Aosta
Arezzo
Ascoli-Piceno
Aste L'Aquila
Asti
Avellino
Bari
Barletta-Andria-Trani
Basilicata
Belluno
Benevento
Bergamo
Biella
Bologna
Bolzano
Brescia
Brindisi
Cagliari
Calabria
Caltanissetta
Campania
Campobasso
Carbonia Iglesias
Caserta
Catania
Catanzaro
Chieti
Como
Cremona
Crotone
Cuneo
Emilia-Romagna
Enna
Ferrara
Firenze
Foggia
Forli-Cesena
Friuli-Venezia Giulia
frosinone
Genova
Gorizia
Grosseto
Imperia
Isernia
Italia
La-Spezia
Latina
Lazio
Lecce
Lecco
Liguria
Livorno
Lodi
Lombardia
Lucca
Macerata
Mantova
Marche
Massa-Carrara
Matera
Messina
Milano
Modena
Molise
Monza-Brianza
Napoli
Novara
Nuoro
Olbia Tempio
Oristano
Padova
Palermo
Parma
Pavia
Perugia
Pesaro-Urbino
Pescara
Piacenza
Piemonte
Pisa
Pistoia
Pordenone
Potenza
Prato
Puglia
Ragusa
Ravenna
Reggio-Calabria
Reggio-Emilia
Rieti
Rimini
Roma
Rovigo
Salerno
Sardegna
Sassari
Savona
Sicilia
Siena
Siracusa
Sondrio
Sud sardegna
Taranto
Teramo
Terni
Torino
Toscana
Trapani
Trentino-Alto Adige
Trento
Treviso
Trieste
Udine
Umbria
Valle d'Aosta
Varese
Veneto
Venezia
Verbania
Vercelli
Verona
Vibo-Valentia
Vicenza
Viterbo


– Advertisement –

ACRI (CS) – “Nel celebrare l’ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo abbiamo inaugurato lo slargo dedicato ai partigiani acresi, annunciato la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, conferita nel 1924 in tanti comuni d’Italia, compreso Acri. La cittadinanza a Mussolini è incompatibile con i valori della Costituzione, e noi non abbiamo nessun problema a dichiararci antifascisti”. L’annuncio del sindaco di Acri Pino Capalbo.

“La memoria di quanto è accaduto 80 anni fa è un patrimonio che dobbiamo preservare e valorizzare, ricordando l’impegno coraggioso, il rischio corso dagli italiani che si opposero alla dittatura, il sacrificio cui tanti di loro andarono incontro. Quando l’Italia uscì dall’incubo della dittatura, le nostre madri, i nostri padri, i nostri nonni e bisnonni provarono un sussulto di dignità. Perché la Liberazione, e con essa la Libertà, non erano state donate, calate dall’alto. Erano state conquistate con una lotta lunga e partecipata, una lotta che aveva inciso sulle coscienze, gettando le basi per costruire una nuova Italia. Il 25 aprile è una data importante, una giornata di commemorazione, ma soprattutto di impegno per il presente e per il futuro, facendo sì che i giovani divengano custodi della memoria e costruttori di ponti di pace, ponti di solidarietà e non di muri.
Pino Capalbo, Sindaco di Acri

– Pubblicità sky-






Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link