Il glossario di GoodHabitz per navigare le tendenze del lavoro nel 2025

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Quiet Cutting, Boomerang Employees, Great Exhaustion: il mondo del lavoro sta cambiando profondamente e insieme ad esso il vocabolario degli HR in tutto il mondo. Se davanti a queste definizioni hai aggrottato le sopracciglia, niente paura! In occasione della Giornata Internazionale dei Lavoratori, GoodHabitz, la piattaforma internazionale per la formazione aziendale, ha stilato un glossario per aiutare i professionisti delle risorse umane a riconoscere e navigare le dinamiche emergenti di un panorama in continua evoluzione.

Il contesto della Great Exhaustion: lavoratori sempre più insofferenti alla carriera tradizionale

Come afferma il Time, dopo il “Quiet Quitting” (abbandono silenzioso) e le “Great Resignation” (grandi dimissioni), siamo ufficialmente entrati nell’era “Great Exhaustion“, che vede dipendenti sempre meno motivati e più propensi, da un lato, a licenziarsi, dall’altro a svolgere i propri compiti con svogliatezza e investendo meno energie.

In questo scenario, secondo uno studio di GoodHabitz e YouGov condotto nel 2024 sui lavoratori italiani*, non stupisce che quasi un dipendente su 3 (30%) dichiari di aver cambiato o di voler cambiare lavoro a causa di una crescente stanchezza legata alla propria occupazione. La percentuale tocca particolarmente i più giovani e cresce per la fascia under 44 (Millennial / Gen Z) raggiungendo il 34% contro il 28% degli over 45. Oltre alla retribuzione, l’insoddisfazione nasce da ragioni di natura personale: il 25% dei dipendenti ha compreso di essere in cerca di un percorso professionale più adatto alle proprie attitudini, mentre il 26% sogna un vero e proprio cambio di vita.

Se a questi dati accompagniamo il fatto che, sempre secondo la ricerca GoodHabitz, il concetto “carriera tradizionale” e “posto fisso” sta subendo una trasformazione significativa e ben il 40% dei dipendenti sta seguendo un percorso lavorativo “non lineare”, ovvero con cambi di settore/ ruolo all’interno della stessa azienda o di una realtà diversa, il panorama è ben complesso.

Il glossario del lavoro del futuro

Nel vocabolario del 2025, GoodHabitz ha individuato 10 tra le tendenze più curiose da tenere d’occhio. Dalla forza lavoro, al recruiting, fino alla tecnologia applicata all’HR, queste sono le parole che definiscono il lavoro nel 2025:

  1. Quiet Cutting: il termine si riferisce alle aziende che rimodulano i dipendenti in ruoli diversi piuttosto che licenziarli del tutto. Questa pratica aiuta le aziende a ridurre i costi e a trattenere i talenti, anche se va a scapito delle aspirazioni di carriera dei dipendenti.
  2. Boomerang Employees: si tratta di lavoratori che lasciano un’azienda per poi ritornare in seguito. Il vantaggio di questo tipo di staff è che la loro familiarità con la cultura aziendale rende spesso agevole il loro reinserimento e dall’altra parte porta una ventata di nuove competenze.
  3. Green Collar Jobs: i ruoli incentrati sulla responsabilità ambientale, sulle energie rinnovabili e sulle pratiche commerciali sostenibili. Queste posizioni stanno acquisendo importanza man mano che le aziende si sforzano di raggiungere gli obiettivi ESG (Environmental, Social, and Governance).
  4. Leadership Blue Ocean: Ispirato alla “Strategia dell’Oceano Blu”, questo stile di leadership si concentra sull’innovazione e sulle opportunità di mercato non sfruttate, piuttosto che sulla competizione in settori saturi. I leader che adottano questo approccio danno priorità alla risoluzione creativa dei problemi e alla differenziazione.
  5. Leadership Empatica: un approccio alla leadership che valorizza le emozioni e le esperienze dei dipendenti, caratterizzato da autenticità, flessibilità e ascolto. Riconoscere i propri errori, condividere emozioni e chiedere supporto non è un segno di debolezza, ma una dimostrazione di forza.
  6. Reverse Mentoring: una peculiare situazione in cui i dipendenti più giovani insegnano ai colleghi più anziani, che si verifica in settori come la tecnologia e le tendenze digitali, dove i più giovani tendono ad avere un vantaggio e ad essere maggiormente ricettivi.
  7. Talent Cloud: con la crescita del lavoro da remoto e dei freelance, le organizzazioni stanno attingendo sempre più a un pool virtuale di professionisti globali che possono essere ingaggiati su un determinato progetto, consentendo l’accesso ai migliori talenti senza limitazioni geografiche.
  8. Augmented Workforce: attraverso l’integrazione di IA e automazione per migliorare la produttività senza sostituire il talento umano, il termine descrive la sinergia tra tecnologia e dipendenti.
  9. Neurodiversity Hiring: riconoscendo il valore delle diverse abilità cognitive, le aziende stanno assumendo attivamente dipendenti neurodivergenti, ovvero persone con un funzionamento neurologico diverso dalla norma, per le loro capacità uniche di risoluzione dei problemi e di pensiero innovativo.
  10. Skill based Recruiting: invece di basarsi esclusivamente su titoli di studio e credenziali, le “assunzioni basate sulle competenze” enfatizzano le capacità pratiche e l’esperienza, rendendo le assunzioni più inclusive e dinamiche.

Adattarsi al cambiamento: le human skills come chiave di successo per le aziende

Come possono le aziende ed i professionisti affrontare questa svolta epocale?

Dalla ricerca di GoodHabitz, il ruolo delle human skills emerge come fondamentale nel plasmare le carriere moderne. Le competenze trasversali, come il problem solving (considerato centrale dal 92%), la gestione dello stress (90%) e il lavoro di squadra (88%), sono considerate importanti per affrontare le sfide del mondo del lavoro odierno. Secondo il sondaggio, queste soft skills servono a scoprire nuove predisposizioni personali (81%), a sviluppare il proprio talento, come afferma il 79% dei rispondenti, e a costruire la propria carriera ideale (74%).

In questo senso, l’investimento nella formazione continua e nello sviluppo delle competenze trasversali non solo migliora la produttività e l’efficienza dei dipendenti, ma contribuisce anche alla retention dei talenti, promuovendo un ambiente lavorativo dinamico e inclusivo. È tempo di investire nelle competenze umane per costruire un ambiente di lavoro che sia non solo sostenibile, ma anche gratificante per la persona.

In un mondo del lavoro sempre più frammentato, le human skill sono diventate una necessità imprescindibile, non più un semplice optional. Investire nella formazione continua e nello sviluppo di queste competenze è cruciale per garantire che le aziende possano affrontare le sfide future con resilienza e innovazioneha commentato Paolo Carnovale, General Manager di GoodHabitz Italia.Troppo spesso, le promesse accattivanti negli annunci di lavoro rischiano di rimanere tali senza un impegno concreto nella crescita personale e professionale di ogni collaboratore. Un ambiente di lavoro davvero prospero e sostenibile, capace di attrarre, motivare e trattenere i talenti, parte da questo. 

*interviste condotte tramite YouGov nel primo semestre del 2024 su un campione di 1006 maggiorenni italiani impiegati di aziende con almeno 10 dipendenti

Immagine di storyset su Freepik



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