Frana Ischia,10 milioni di contributi per le imprese danneggiate

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Tempo di lettura: 3 minuti

In arrivo 10 milioni di euro di contributi pubblici per le imprese che hanno subìto gravi danni economici in seguito all’alluvione del 26 novembre 2022 sull’isola d’Ischia. I ristori saranno destinati alle attività produttive che, a causa della frana, hanno registrato la riduzione o la perdita totale del fatturato. A stabilirlo, un’ordinanza firmata dal commissario straordinario per la ricostruzione, Giovanni Legnini, con la quale vengono definiti criteri, modalità e requisiti per l’assegnazione degli indennizzi previsti dall’art.1, comma 686, della legge di bilancio 2025 e trasferiti alla contabilità speciale del commissario.
Nel provvedimento si prevede che i contributi siano destinati alle attività produttive che, a causa dell’evento catastrofico, abbiano subìto una riduzione del fatturato annuo pari ad almeno il 20% rispetto alla media del triennio precedente. Il contributo massimo concedibile è pari a 100 mila euro per impresa, per ciascuna delle annualità 2023 e 2024. L’importo è calcolato nel rispetto del “de minimis” e al netto di eventuali altri indennizzi già percepiti, comprese le misure straordinarie connesse alla pandemia, in quanto non è consentito il cumulo con altre agevolazioni pubbliche aventi la medesima finalità.
Ogni impresa potrà presentare una sola domanda, riferita a una o più unità produttive localizzate sull’isola, entro e non oltre il 31 luglio 2025, a condizione di risultare regolarmente iscritte al Registro delle imprese. L’istruttoria delle domande dovrà concludersi entro 60 giorni, successivamente sarà adottato il decreto di concessione e l’erogazione del contributo che per il 2023 avverrà in un’unica soluzione, entro 30 giorni, mentre per il 2024 sarà necessario procedere prima alla ricognizione delle risorse residue, entro i limiti stabiliti dalla legge di bilancio.
L’ordinanza prevede, inoltre, il ristoro a favore delle attività economiche a contatto con il pubblico che risultino danneggiate dall’apertura dei cantieri per la ricostruzione pubblica e privata sull’isola; l’indennizzo sarà concesso alle imprese che abbiano subito la riduzione del fatturato pari ad almeno il 20% per l’anno 2025, utilizzando gli stessi criteri delle misure previste per il 2023 e 2024. Le domande dovranno essere presentate entro il 31 dicembre 2025.
Una novità importante introdotta nell’ordinanza – che entrerà in vigore dopo aver acquisito il visto da parte della Corte dei Conti – riguarda l’estensione dei contributi alle imprese dei Comuni di Casamicciola, Forio e Lacco Ameno danneggiate dal sisma del 2017 che, a causa della frana del 2022, non hanno potuto riprendere l’attività o avviare gli interventi di ricostruzione. In questi casi, gli indennizzi – calcolati secondo i criteri già stabiliti nell’ordinanza n. 18/2022 – saranno destinati a compensare il mancato fatturato relativo agli anni 2023 e 2024. Per accedere ai ristori, è necessario aver presentato domanda di contributo per la ricostruzione ovvero di delocalizzazione entro il 15 settembre 2025. Infine, si chiarisce che il contributo per l’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature, già previsto per le imprese temporaneamente delocalizzate, spetta anche alle imprese oggetto di delocalizzazione definitiva, sia essa volontaria o disposta per motivi di sicurezza.
Con l’ordinanza varata, si è provveduto ad attuare le previsioni della legge di bilancio con le modalità più estensive possibili, al fine di dare ristoro al maggior numero di imprese che hanno subìto perdite economiche a seguito dell’alluvione” – ha affermato il commissario straordinario per la Ricostruzione Giovanni Legnini.
Abbiamo ascoltato le associazioni di categoria – ha concluso – anche relativamente all’estensione della misura alle imprese colpite dal terremoto del 2017 che, pur non contemplate nelle disposizioni contenute nella Legge di bilancio del 2025, non possono essere discriminate. L’efficacia delle misure è, però, subordinata al vaglio della Corte dei Conti, dal cui controllo dipenderà l’assetto definitivo degli indennizzi che le imprese potranno richiedere”.



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