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Coin è pronta a presentare il piano di ristrutturazione al Tribunale di Venezia entro il 28 aprile, concludendo una fase decisiva per il rilancio dell’azienda. L’annuncio è arrivato al termine dell’incontro svoltosi martedì scorso presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), a cui hanno partecipato rappresentanti dell’azienda, sindacati, istituzioni nazionali e regionali, tra cui la Regione del Veneto.
Il piano, che ha ottenuto l’adesione di oltre il 60% dei creditori, si preannuncia come un passo fondamentale per la stabilizzazione finanziaria di COIN S.p.A. In particolare, la ricapitalizzazione da 33,2 milioni di euro vedrà l’ingresso di Invitalia con un investimento di 10 milioni, pari al 30,1% della cifra complessiva. Un segnale di fiducia che rafforza l’impegno dell’azienda nel superare la crisi.
Dal punto di vista occupazionale, il piano prevede che i lavoratori delle filiali chiuse, come quella di San Donà di Piave, vengano riassorbiti in altre sedi, senza necessità di ricorrere agli ammortizzatori sociali. La chiusura di San Donà, programmata per la fine di aprile, non comporterà licenziamenti, mentre per lo store di Bologna, che chiuderà il 31 luglio, è stata già attivata la cassa integrazione in attesa di una nuova collocazione.
Una delle questioni più delicate riguarda il futuro della sede di Vicenza. Al momento, la sede rimarrà attiva almeno fino al 2026, ma sono in corso trattative per definire il suo destino a lungo termine. La Regione Veneto si è dichiarata disponibile a convocare un tavolo regionale per esplorare soluzioni mirate al rilancio del punto vendita vicentino, qualora fosse necessario.
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