Accademie di filiera piemontesi contro lo spreco alimentare – Torino Cronaca

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
Abruzzo
Agevolazioni
Agrigento
Alessandria
Ancona
Aosta
Arezzo
Ascoli-Piceno
Aste L'Aquila
Asti
Avellino
Bari
Barletta-Andria-Trani
Basilicata
Belluno
Benevento
Bergamo
Biella
Bologna
Bolzano
Brescia
Brindisi
Cagliari
Calabria
Caltanissetta
Campania
Campobasso
Carbonia Iglesias
Caserta
Catania
Catanzaro
Chieti
Como
Cremona
Crotone
Cuneo
Emilia-Romagna
Enna
Ferrara
Firenze
Foggia
Forli-Cesena
Friuli-Venezia Giulia
frosinone
Genova
Gorizia
Grosseto
Imperia
Isernia
Italia
La-Spezia
Latina
Lazio
Lecce
Lecco
Liguria
Livorno
Lodi
Lombardia
Lucca
Macerata
Mantova
Marche
Massa-Carrara
Matera
Messina
Milano
Modena
Molise
Monza-Brianza
Napoli
Novara
Nuoro
Olbia Tempio
Oristano
Padova
Palermo
Parma
Pavia
Perugia
Pesaro-Urbino
Pescara
Piacenza
Piemonte
Pisa
Pistoia
Pordenone
Potenza
Prato
Puglia
Ragusa
Ravenna
Reggio-Calabria
Reggio-Emilia
Rieti
Rimini
Roma
Rovigo
Salerno
Sardegna
Sassari
Savona
Sicilia
Siena
Siracusa
Sondrio
Sud sardegna
Taranto
Teramo
Terni
Torino
Toscana
Trapani
Trentino-Alto Adige
Trento
Treviso
Trieste
Udine
Umbria
Valle d'Aosta
Varese
Veneto
Venezia
Verbania
Vercelli
Verona
Vibo-Valentia
Vicenza
Viterbo


A fine marzo, il grattacielo della Regione Piemonte ha ospitato un incontro partecipatissimo, moderato dalla divulgatrice Renata Cantamessa, che ha visto la partecipazione di accademici, imprenditori e rappresentanti istituzionali. L’evento, promosso dalla Regione Piemonte e dal CIOFS-FP Piemonte ET e fortemente voluto dal vicepresidente regionale e assessore alla formazione professionale Elena Chiorino, ha esplorato il tema “Lo spreco alimentare: strategie per il recupero e la valorizzazione”.

Tra i protagonisti, le accademie “Agrifood” e “Turismo e Montagna”, insieme all’Università degli Studi di Torino e all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, hanno presentato strategie innovative per affrontare il problema. Silvana Rasello, presidente delle accademie, ha sottolineato l’importanza di una riflessione condivisa su temi che interpellano non solo le aziende, ma anche i cittadini. “Mettersi insieme, rimanere oltre le difficoltà e continuare a lavorare insieme per convergere verso obiettivi comuni”, ha dichiarato Rasello, evidenziando come l’esperienza delle accademie possa superare le aspettative iniziali, creando connessioni sistemiche di valore.

Giuseppe Zeppa, docente del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, ha presentato dati allarmanti: ogni anno, nel mondo, viene persa circa il 40% della produzione alimentare, pari a 2,5 miliardi di tonnellate di cibo. In Italia, si perdono circa 20 milioni di tonnellate di cibo tra la fase di coltivazione e la vendita. L’Osservatorio Waste Watcher ha calcolato che, nel 2024, lo spreco alimentare nelle famiglie italiane ha toccato i 29,5 kg, in aumento rispetto ai 27,3 kg del 2023.

Un aspetto centrale dell’incontro è stato il biowaste upcycling, studiato da Elio Dinuccio dell’Università di Torino. Questa pratica permette di trasformare gli scarti in prodotti di maggior valore, creando nuove applicazioni industriali e opportunità di valorizzazione. I vantaggi sono sia economici, riducendo i costi di smaltimento e creando nuove filiere produttive, sia ambientali, diminuendo i rifiuti in discarica e riducendo le emissioni di gas serra. Le accademie di filiera piemontesi stanno creando una cultura lavorativa antispreco, coinvolgendo le aziende partner nei percorsi di formazione specifici. Le micro e piccole imprese, in particolare, sono il fulcro di questo impegno. Grazie alla formazione, stanno introducendo innovazioni sostenibili e progetti di filiera che alimentano la cultura antispreco.

Un esempio emblematico è il Biova Project, un’iniziativa di economia circolare nata a Torino nel 2019. Ideato da Emanuela Barbano e Franco Dipietro, il progetto recupera il pane invenduto per produrre birra, risparmiando il 30% di malto d’orzo e riducendo le emissioni di CO2. Silvio Barbero, dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, ha presentato il progetto di formazione Foster, rivolto agli operatori della ristorazione. Le imprese che hanno aderito hanno ridotto il loro spreco del 9%, dimostrando che la consapevolezza e la conoscenza dei sistemi antispreco portano benefici immediati. Le accademie di filiera piemontesi continuano a coinvolgere un numero crescente di imprese, offrendo corsi di formazione gratuiti per i disoccupati e cofinanziati per le aziende. Questi corsi non solo migliorano le competenze dei dipendenti, ma favoriscono anche la crescita di reti e esperienze orientate alla sostenibilità e all’innovazione



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link