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Ammonta a 2,1 miliardi la spesa degli italiani per imbandire le tavole della Pasqua 2025 che in otto casi su dieci hanno scelto di trascorrere in casa, propria o di parenti e amici. E’ il bilancio stimato da Coldiretti/Ixe’ per il pranzo pasquale che fa segnare il record da dieci anni a questa parte.

Se la maggioranza assoluta degli italiani ha optato per le tavolate tra le mura domestiche, con una media di sei invitati – spiega Coldiretti –, un 11% si è recata in ristoranti e agriturismi. Per preparare il pranzo si sono impiegate circa 1,9 ore ai fornelli. Il piatto più presente sulle tavole restano le uova, che proprio nella Pasqua vedono il periodo di più alto consumo con circa 300 milioni di pezzi, seguite dalla carne di agnello servita in quasi la metà delle case (44%), oltre che di ristoranti e agriturismi, dove si è ritrovato mezzo milione di persone per festeggiare con la cucina contadina e le varie esperienze proposte, dall’enoturismo al birraturismo, solo per citarne alcune. Tra i dolci, la colomba risulta la più gettonata davanti all’uovo di cioccolato ma vanno forte anche i dolci fai da te, recuperando le ricette della tradizione regionale.

Sulla tavole non sono mancati gli avanzi che in molti casi vengono riutilizzati per i picnic di Pasquetta. Quest’anno, secondo Coldiretti/Ixe’, il 21% degli italiani ha programmato di mangiare all’aperto per il Lunedì dell’Angelo, anche se resta l’incognita delle previsioni meteo che potrebbe spingere a soluzioni differenti. Secondo la Coldiretti, molte delle quasi 26mila aziende agrituristiche italiane si sono organizzate per accogliere i visitatori durante la giornata, offrendo non solo alloggio e pasti completi, ma anche soluzioni più flessibili come colazioni al sacco o semplicemente spazi attrezzati per picnic, tende, roulotte e camper. In questo modo si risponde al desiderio di indipendenza di chi preferisce cucinare in autonomia, magari acquistando solo prodotti a chilometro zero delle aziende aderenti a Campagna Amica.

Dove si spende di più

La spesa media per il pranzo di Pasqua si attesta sui 38,81 euro a persona, 49,79 euro al ristorante, con valori più elevati tra i giovani (media 43,35 euro) rispetto agli adulti (media 37,03 euro) sottolinea Confesercenti-Ipsos. Una differenza che riflette probabilmente uno stile di consumo più conviviale da parte dei più giovani, che festeggiano spesso in gruppi di amici o in contesti allargati, contribuendo in modo attivo alla spesa per cibo e bevande e prediligendo prodotti particolari o di qualità.

Le differenze si notano anche a livello territoriale. Nelle Isole, la spesa media sale a 41,58 euro, mentre nel Centro Italia si attesta su 39,40 euro. Valori simili si registrano nel Nord-Ovest (38,68 euro) e nel Sud (39,29 euro). Più contenuta, invece, la spesa nel Nord-Est, che si ferma a 35 euro tondi. Il dato più basso si osserva nel Centro-Nord, con una media di 33,65 euro. Non mancano, come ogni anno, gli estremi: una piccola parte degli intervistati dichiara una spesa contenuta, intorno ai 10 o 15 euro, ma c’è anche chi supera i 100 euro a persona. Tuttavia, si tratta di una minoranza: il valore mediano si concentra nella fascia tra i 20 e i 50 euro, che raccoglie circa la metà dei rispondenti.



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