Anfibi del Pertüs a rischio per «inciviltà»

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E il rischio diventa più elevato in periodi come questo, quando con l’arrivo della bella stagione, sulle sponde del lago arrivano turisti e visitatori.

La Comunità montana Valle Imagna ha segnalato che nei giorni scorsi «a fronte dello spettacolo di centinaia di rane e rospi impegnati nella deposizione delle uova nelle acque del laghetto si è assistito a scene degradanti e dannose di maleducazione da parte di persone e famiglie che consentono a bambini e ragazzi di distruggere gli ammassi gelatinosi delle ovature prelevate con bastoni dall’acqua e lanciati nel prato, oppure di utilizzare retini per prelevare e catturare rane e rospi e portali fuori dall’acqua per il triste divertimento di vederli fuggire saltando».

«La Comunità montana Valle Imagna – spiega Roberto Rota, responsabile dell’ufficio agricoltura – è impegnata da diversi anni nella tutela degli anfibi mediante l’organizzazione di salvataggi lungo le strade attraversate dalle popolazioni locali di anfibi in occasione dei movimenti riproduttivi , uno di questi è proprio il laghetto del Pertùs. Si tratta di atteggiamenti, oltre che di scarsa civiltà ed educazione, sono dannosi per gli anfibi. Tali pratiche sono inoltre oggetto di provvedimenti sanzionatori».

Le specie di anfibi

Gli anfibi sono la classe di vertebrati con il numero maggiore di specie a rischio di estinzione a causa di diverse criticità tra cui la frammentazione dell’ambiente naturale a causa della presenza di infrastrutture, soprattutto strade, il cambiamento climatico legato all’aumento delle temperature e a periodi siccitosi sempre più frequenti che comportano l’essiccamento di piccoli ambienti umidi.

«L’atteggiamento corretto da tenere davanti a certi spettacoli della natura – conclude Rota – è quello di osservazione con meraviglia, di rispetto per quello a cui si sta assistendo ed educazione, senza intervenire entrando in relazione e/o contatto con gli individui adulti o le ovature che si trovano in acqua o a bordo del laghetto, manifestando così una proficua collaborazione tra specie e garantendo per la così detta “piccola fauna” la conservazione e salvaguardia».



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