Proposta delle Regioni per qualificare la spesa sociale: al 6% la deducibilità fiscale per le imprese

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VENEZIA – Nel corso di un incontro tecnico svoltosi a Roma, gli assessori regionali alle politiche sociali hanno fatto il punto e compiuto un rapido giro di orizzonte sulle necessità e le priorità da sostenere per il sociale. L’appuntamento è adesso per il 6 novembre, quando gli assessori si ritroveranno in Conferenza per decidere quali richieste inoltrare al Governo.
I lavori seguono un invito rivolto dallo stesso Ministro del Welfare agli assessori, invito a segnalare le modifiche più urgenti da apportare a testi di legge tutt’ora vigenti.
Tra le novità a cui si è accennato nell’ultimo incontro, e che sarà oggetto di discussione proprio il 6 novembre, vi è una proposta di legge avanzata dalle Regioni (su proposta della regione Veneto) riguardante l’aumento dal 2 al 6% della deducibilità fiscale per le imprese che sostengono le Onlus.
La proposta intende modificare la legge 917 del 1986, vale a dire il testo unico delle imposte sui redditi. Antonio De Poli, in qualità di responsabile nazionale degli assessori regionali alle politiche sociali e non profit, ha dichiarato: “Sarà una delle proposte delle Regioni al Governo per riconvertire e qualificare la spesa sociale. Le Regioni chiedono che sia triplicata (dal 2 al 6%, appunto, ndr) l’aliquota deducibile sui redditi netti delle imprese in modo da creare strutture, beni, servizi di qualità con tempestività e produttività, e coinvolgendo cittadini e imprese nel radicamento sul territorio”.
“Ora come ora – continua De Poli – la ridotta aliquota del 2% scoraggia le imprese mentre noi riteniamo che l’aumento al 6% dia corso a flussi significativi di risorse, sviluppi rapporti di partnership tra imprese e settori di vita collettiva, induca il non profit a muoversi in coerenza con i principi di efficienza”.
La proposta di legge prevede della Conferenza delle Regioni prevede che le detrazioni al 6% siano consentite a condizione che il versamento delle somme sia eseguito tramite le banche le quali, semestralmente, daranno conto alle Regioni di quanto versato dalle imprese a vario titolo.





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