Capitale della cultura 2030? Varese ci crede e rilancia purché ci siano anche Como e il Ticino

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Ne avevamo parlato a febbraio quando il presidente della Provincia di Varese, Marco Magrini aveva lanciato la proposta di unire i territori di Como, Varese e il Canton Ticino con Lugano per ambire a diventare la Capitale della Cultura 2030.

Idea che però sembrava essere lentamente svanita anche perché, sul fronte svizzero, lo scorso 8 aprile la Città di Lugano aveva fatto sapere che era stata approvata ufficialmente la lettera di intenti che il Municipio di Lugano aveva sottoposto all’Associazione Capitale Culturale Svizzera lo scorso 26 marzo, dichiarando formalmente il suo interesse a intraprendere il percorso di candidatura con il sostegno di Locarno e Mendrisio. E subito dopo lo stesso aveva fatto anche Bellinzona.

Un doppio passaggio che sembrava aver fatto perdere slancio all’asse insubrico con Varese e Como. Ma è lo stesso Magrini a rilanciare. Ampliando il concetto all’area insubrica.

“Ho appreso dalla stampa delle due candidature ticinesi – ha detto a tvsvizzera Marco Magrini – E ciò mi sembra un passaggio rafforzativo rispetto al nostro lancio iniziale per unire Varese, Como e Lugano o chi sarà individuato in Ticino come prescelto. Si parla infatti di un territorio molto legato per cultura, tradizioni e morfologia ambientale. Quindi insieme potremmo fare veramente molto”.

Intanto da Fondazione Cariplo “abbiamo avuto risorse con un bando per lavorare in tale direzione ma certo è che lavorare insieme alla Ticino, se una di queste realtà prevalesse, sarebbe ancora più importante. Noi sosteniamo loro e viceversa e così l’area insubrica diventerebbe territorio di assoluto interesse con la Regio insubrica capitale. Credo sia il tempo di lavorare per la coesione, tralasciando scelte localistiche ove possibile naturalmente”.

E così Magrini annuncia che porterà l’idea ai tavoli istituzionali sia del Ticino che in Italia.  Il presidente della Provincia di Varese ne aveva già discusso con il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, e presto il tema sarà portato anche all’interno della Comunità di Lavoro della Regio Insubrica.

Il concetto di “Capitali della cultura” nasce per riconoscere e celebrare la diversità culturale nelle città di tutto il mondo. In Europa l’iniziativa ha avuto origine nel 1985 grazie a Melina Merkouri, allora ministra della cultura della Grecia, e al suo omologo francese Jack Lang. Mercouri propose di designare annualmente una città europea come capitale culturale, con l’obiettivo di promuovere progetti culturali duraturi, rafforzare l’unità europea oltre l’ambito economico e favorire lo scambio artistico e culturale.



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