Via libera all’Ars alla legge che assegna benefici alle imprese che assumono donne over 50 disoccupate

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Via libera all’Ars alla norma che assegna premialità alle imprese che assumono donne over 50 disoccupate. La legge, infatti, attribuisce punteggi aggiuntivi nella valutazione dei bandi e degli avvisi alle imprese che assumono disoccupate over 50 e che promuovono la tutela della salute e della sicurezza delle lavoratrici. Questi due emendamenti, a firma della deputata M5S Roberta Schillaci, hanno avuto oggi il via libera  nel contesto dell’articolo 5 del ddl stralcio 738 della commissione Attività produttive che prevede misure a sostegno delle imprese che valorizzano le competenze femminili. Il provvedimento condiziona l’accesso ai finanziamenti regionali alla capacità delle imprese di promuovere adeguate politiche di genere, investendo nella conciliazione tra vita e lavoro.

«Si tratta di norme che mirano ad incentivare le nostre imprese a reclutare donne che difficilmente, dopo aver perso il lavoro, riescono a reinserirsi nel settore produttivo, passati i 50 anni. Importante anche il tema della sicurezza, che troppo spesso latita in diverse imprese. Questa va tutelata mediante interventi volti ad aumentare il livello di informazione, assistenza, controllo, prevenzione e vigilanza», dice la deputata M5S Roberta Schillaci.

«L’approvazione di norme che introducono premialità per le imprese impegnate a valorizzare le donne nel mondo del lavoro, sostenendone la formazione, l’accesso a ruoli apicali e l’assunzione di disoccupate over 50, rappresenta un passo concreto verso una parità che non sia solo formale, ma capace di riconoscere il doppio carico di responsabilità che le donne affrontano ogni giorno», dice Marianna Caronia, deputata regionale di Noi Moderati. «Iniziative come questa – prosegue Caronia – sono indispensabili per creare condizioni di reale equità, soprattutto in una regione come la Sicilia, dove il tasso di disoccupazione femminile resta critico. Premiare le aziende che investono in welfare aziendale, asili nido e percorsi di crescita professionale al femminile non è solo una questione di giustizia sociale, ma un modo intelligente per alleggerire il peso che grava sulle donne, spesso costrette a scegliere tra lavoro e cura della famiglia. La vera parità si costruisce rimuovendo gli ostacoli strutturali, a partire dalla conciliazione dei tempi di vita». La deputata sottolinea come il provvedimento, che condiziona l’accesso ai finanziamenti regionali alla capacità delle imprese di promuovere politiche di genere, sia «una risposta concreta al fenomeno del drop-out lavorativo delle donne over 50, una fascia troppo spesso invisibile ma fondamentale per la crescita economica e sociale. Servono strumenti che riconoscano il valore della professionalità femminile senza ignorare le peculiarità del loro ruolo in ambito domestico».

«L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato oggi l’emendamento che introduce misure a sostegno delle imprese che valorizzano le competenze femminili e investono nella conciliazione tra vita e lavoro. Una norma che recepisce un disegno di legge già depositato e che prevede un sistema di premialità nei bandi regionali per quelle aziende che assumono donne, favoriscono la loro presenza in ruoli apicali, attivano servizi di welfare aziendale e investono nella formazione del management sui temi dell’inclusione e della parità di genere», aggiunge la deputata del Pd all’Ars, Ersilia Saverino, firmataria della proposta confluita nel ddl stralcio 738.  «Sono particolarmente orgogliosa di questo risultato – aggiunge la deputata regionale – perché rappresenta una risposta concreta alla richiesta di maggiore equità nel mondo del lavoro. Non possiamo più permettere che le donne in Sicilia continuino a subire un divario salariale, di opportunità e di accesso ai ruoli decisionali. Con questa norma non solo incentiviamo le imprese virtuose, ma affermiamo un principio di civiltà e sviluppo: la parità non è uno slogan, oggi è finalmente legge».



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