La filiera edile lancia Fondamentale Brancaccio (Ance): «Il Pnrr? Pensiamo al dopo»

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Il settore delle costruzioni lancia il progetto «Fondamentale» che riunisce associazioni, imprenditori, sindacati, artigiani, cooperative. La presidente Ance: «Vogliamo dare un messaggio positivo, chiediamo un Pnrr sulla casa e sulle città con i fondi Ue, ma bisogna muoversi»

 L’unione fa la forza. È questo il principio che ha spinto la filiera delle costruzioni a costituire «Fondamentale», progetto che va dalle associazioni datoriali ai sindacati, dalle imprese più grandi agli artigiani e alle cooperative riunite insieme con l’obiettivo di «costruire un’identità collettiva per il bene comune». In prima fila, c’è l’Ance, l’Associazione nazionale costruttori edili. «Il nostro è un lavoro di squadra – spiega la presidente Ance Federica Brancaccio -: abbiamo sfide e obiettivi comuni, tutta la filiera si è confrontata, il cantiere è un luogo inclusivo: allora abbiamo pensato che metterci insieme potesse aiutare il settore e dare un messaggio positivo alla comunità, insieme siamo una forza positiva per l’intera società».

Il decennio 2010-2020, racconta Brancaccio, «è stato quello della grande crisi, per noi una fatica immensa». Poi l’edilizia è ripartita. Con il Superbonus prima e il Pnrr poi. «Ci mancavano operai e tecnici, ci rubavamo i lavoratori: ma negli ultimi 5 anni abbiamo formato operai, tecnici e assunto giovani». Il rischio, teme Brancaccio, «è di perdere tutto questo con la fine del Pnrr: i cantieri stanno per concludersi, ora però serve una visione, misure in prospettiva per non perdere quanto fatto finora, soprattutto in questo momento di grande incertezza»




















































. Ecco «Fondamentale»: «Il momento critico è anche un’opportunità, ma bisogna muoversi, temiamo lo stallo». Si può intervenire, dice, sull’emergenza abitativa e sulla rigenerazione urbana: «Lanciamo l’idea di un Pnrr su casa e città riprogrammando i fondi europei e ampliandone il ventaglio anche a infrastrutture e dissesto idrogeologico, rendiamo l’Europa attrattiva: ora è il momento di reagire».

15 aprile 2025



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