Chiuso il primo giorno il bando per gli investimenti produttivi e l’incremento occupazionale delle imprese

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402 le imprese interessate.

Chiuso il primo giorno il bando da 30 milioni di euro di Regione Liguria per accompagnare gli investimenti produttivi e l’incremento occupazionale delle imprese liguri. La misura, a valere sull’azione 1.3.2 del PR Fesr 2021-2027, ha suscitato l’interesse di 402 imprese, per un importo agevolativo richiesto di 126 milioni di euro.

“Un ottimo risultato che testimonia la vitalità del tessuto economico regionale – sottolinea il consigliere delegato allo Sviluppo economico e alla Programmazione Fesr – Prossimamente Filse stilerà la graduatoria che seguirà, primariamente, quei progetti ritenuti ammissibili che corrisponderanno agli investimenti dichiarati un maggior numero di assunzioni a tempo indeterminato. Un’ottima notizia che conferma, non soltanto l’azione della giunta nell’accompagnare la competitività delle piccole e medie imprese regionali, ma l’attenzione rivolta soprattutto a chi si impegna ad offrire lavoro stabile e di qualità”.

Nello specifico: 166 domande e 78,5 milioni di euro nella linea A, dedicata alle attività non ricadenti nei territori in aree di crisi industriale complessa e non complessa; 63 domande e 29,5 milioni di euro nella linea B, dedicata alle attività ricadenti nei territori delle aree di crisi industriale complessa e non complessa; 173 domande e 18 milioni di euro nella linea C, dedicata alle strutture ricettive alberghiere di piccola e media dimensione.

Si ricorda che lo strumento, per le prime due linee (A-B), consentiva l’erogazione di prestiti rimborsabili agevolati (tasso 1,5% annuo, durata massima 8 anni) a copertura massima del 75% dell’investimento (importo massimo del prestito: un milione di euro), combinati con contributi a fondo perduto che potevano raggiungere il 25% delle spese ammissibili (contributo a fondo perduto massimo concedibile: 500 mila euro a domanda). Per la linea C del bando, a cui era riservato il 10% del fondo (3 milioni di euro), l’agevolazione consisteva in un contributo a fondo perduto al 50% degli investimenti effettuati e fino all’importo massimo di 200 mila euro.

 





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