Transizione 5.0: semplificazioni per imprese e professionisti, anche con beni in leasing riscattati

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Le imprese che vogliono investire in tecnologie più efficienti, digitalizzare i processi e ridurre il proprio impatto energetico trovano nel piano Transizione 5.0 uno strumento fiscale potente e versatile. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha recentemente aggiornato le FAQ ufficiali, introducendo sei nuovi chiarimenti che migliorano la comprensione della normativa e ampliano i casi in cui è possibile accedere alla procedura semplificata per il calcolo del credito d’imposta.

Una delle principali novità riguarda l’inclusione dei beni acquistati inizialmente in leasing e poi riscattati, ma i chiarimenti toccano anche altri ambiti: dalla sostituzione dei macchinari obsoleti alla gestione degli impianti fotovoltaici, fino alla cumulabilità con altri incentivi pubblici.

Sostituzione dei macchinari: semplificazione confermata

La sostituzione di vecchi macchinari, ad esempio con motori Stage I, con nuovi modelli dotati di tecnologia più evoluta (Stage V), permette di accedere alla procedura semplificata, che consente di stimare il risparmio energetico senza perizia aggiuntiva. Il progresso tecnologico viene ritenuto sufficiente per giustificare l’efficienza, evitando oneri documentali complessi.

Se il macchinario da sostituire è ammortizzato da almeno 24 mesi, il suo consumo può essere stimato applicando una maggiorazione del 5% rispetto a quello del nuovo bene, secondo un modello standardizzato. Il risparmio viene poi calcolato sull’intero ciclo produttivo, considerando anche interventi su linee o impianti integrati.

Beni in leasing: ora agevolabili se riscattati

Uno dei dubbi più frequenti riguarda l’ammissibilità dei beni in leasing. La nuova FAQ chiarisce che i beni acquisiti in leasing e successivamente riscattati possono accedere alla procedura semplificata, utilizzando come riferimento i coefficienti di ammortamento ordinari. Questo chiarimento amplia significativamente le possibilità di accesso, soprattutto per imprese che utilizzano formule flessibili di acquisto.

Impianti fotovoltaici: autoconsumo, registro Enea e cumulabilità

Gli impianti fotovoltaici, se destinati all’autoproduzione e autoconsumo a distanza, possono godere contemporaneamente:

A condizione che:

  • produttore e consumatore abbiano lo stesso codice fiscale, tranne nel caso delle Esco

  • l’impianto sia identificabile univocamente e

  • rientri nella stessa zona di mercato energetico

Nelle more dell’istituzione del registro ENEA, le imprese che hanno installato i moduli possono basarsi su una autodichiarazione del produttore. Tuttavia, è obbligatorio verificare l’avvenuta iscrizione una volta che il registro sarà operativo.

Calcolo del fabbisogno energetico: attenzione all’autoproduzione

Il fabbisogno energetico dell’impresa deve essere determinato considerando sia l’energia prelevata dalla rete che quella già autoprodotta e autoconsumata. Questa integrazione evita di sovrastimare i consumi, assicurando un dimensionamento realistico degli impianti e dei progetti futuri. È un aspetto cruciale, anche in fase di attestazione tecnica.

Cumulo con altri aiuti: quando è possibile

Le imprese possono cumulare il credito d’imposta Transizione 5.0 con altri incentivi, nazionali o europei, a patto che le spese agevolate siano diverse. Quando gli aiuti riguardano la stessa voce di costo, il beneficio 5.0 va calcolato sulla parte residua non già coperta da altri contributi. Ad esempio, se un impianto è finanziato per il 60% da un fondo europeo, il 5.0 potrà coprire il restante 40%.

Conclusione: più certezze e più accessibilità

L’aggiornamento delle FAQ pubblicato dal MIMIT rappresenta un passo importante per rendere la Transizione 5.0 più accessibile, semplice e applicabile, anche nei casi inizialmente dubbi o poco chiari. Le semplificazioni sui beni riscattati da leasing, sul calcolo del fabbisogno energetico e sulla cumulabilità aprono nuove strade per le imprese intenzionate a investire in efficienza energetica, digitalizzazione e sostenibilità.

Lo Studio Beneggi e Associati è a disposizione per assistere le imprese nella verifica dei requisiti, nella raccolta della documentazione tecnica e fiscale e nella corretta pianificazione degli investimenti, anche alla luce delle opportunità di cumulo e delle procedure semplificate ora confermate. Pianificare oggi può significare massimizzare i benefici domani, in un contesto normativo che evolve, ma che premia chi è preparato.



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