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Tecnici, associazioni e protagonisti del settore delle rinnovabili uniti per supportare le imprese. Oltre 200 professionisti hanno partecipato a convegno per gli ultimi aggiornamenti normativi del nuovo Piano di Transizione 5.0
Si è tenuto il 9 aprile a Roma, presso la storica Sala dei Cento Giorni del Palazzo della Cancelleria, il seminario “Transizione 5.0: una sfida che l’Italia deve vincere”, organizzato da Enerklima in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, la Fondazione dell’Ordine della Provincia di Roma e AiCARR.
L’evento ha riunito oltre 200 professionisti tra ingegneri, architetti ed esperti del settore, per un confronto ampio sulle sfide e le opportunità offerte dal nuovo Piano di Transizione 5.0, che rappresenta oggi una leva strategica per la modernizzazione sostenibile dell’economia italiana. Al centro del dibattito, la ridefinizione del ruolo dell’ingegnere, chiamato oggi a superare i confini della propria funzione tecnica tradizionale. «L’ingegnere del presente – ha spiegato Mauro Villarini, Consigliere dell’Ordine degli Ingegneri di Roma – deve evolversi in un professionista manageriale. Servono visione, competenze tecniche, capacità di costruire sinergie e rapidità di adattamento. La padronanza delle soft skills e del project management è essenziale per coordinare risorse, tecnologie e normative in continua evoluzione».
Un concetto rafforzato anche da Dario Di Santo, Direttore di FIRE – Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia – che ha sottolineato l’importanza delle competenze qualificate: «Non bastano gli incentivi. Per sfruttare appieno gli strumenti della Transizione 5.0 servono esperti capaci di leggere correttamente i consumi, valutare i risparmi energetici e proporre soluzioni concrete. È una sfida che richiede aggiornamento continuo, certificazioni e una visione integrata».
Ad ampliare il focus al contesto internazionale è stato Corrado Clini, Distinguished Scientist della Chinese Academy of Sciences, esperto di politiche ambientali e già Ministro dell’Ambiente
«L’Italia deve collocare i propri sforzi in un’ottica globale. La Cina, oggi, è l’economia che investe di più in innovazione ed energie rinnovabili. L’accordo strategico siglato tra il governo italiano e Pechino rappresenta un’opportunità concreta per sviluppare partenariati tecnologici nei settori della decarbonizzazione e dell’energia. A livello europeo investiamo molto in ricerca, ma in modo troppo frammentato. Serve convergenza strategica, soprattutto per competere con la Cina e gli Stati Uniti. La Transizione 5.0 sarà vincente solo se sapremo integrare ricerca, industria e cooperazione internazionale» Corrado Clini
Nel corso dell’evento è emersa con forza l’esigenza di valorizzare il capitale umano: formare nuovi profili professionali capaci di integrare conoscenze tecniche con capacità gestionali e visione sistemica. In questo senso, il ruolo degli ordini professionali e delle reti specializzate diventa centrale per supportare le imprese.
«Siamo pronti ad accompagnare progettisti e installatori in questo percorso offrendo le migliori soluzioni tecnologiche presenti sul mercato, un efficiente supporto tecnico, consulenze personalizzate e strumenti operativi per cogliere le opportunità di un sistema incentivante complesso, ma ricco di potenzialità» Riccardo Priolo, CEO di Enerklima
Il convegno, moderato da Michele Lopriore, redattore di Solare B2B, è stato coordinato scientificamente da Emanuele Michelangeli, Presidente della Commissione Fotovoltaico dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma.
A partecipare come relatori anche: Federico Santi, Sapienza Università di Roma; Mario Gamberale, CEO di Exalto Energy & Innovation; Antonio Marchionni, Brand Ambassador di Enerklima; Gianluigi Rivetti, AERMEC; Michele Berti, Huawei; Gianni Perrone, 3SUN; Alessandro Celli, AERMEC; Fabio Minchio, AiCARR; Eugenio Baldino, AERMEC.
Formazione continua, alleanza tra pubblico e privato, sinergia tra i vari attori e visione internazionale: queste le direttrici emerse durante il convegno per affrontare la Transizione 5.0 non solo come una sfida tecnologica, ma come un progetto per il futuro sostenibile dell’Italia.
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