Incentivi PMI investimenti sostenibili 4.0 dal 20 maggio 2025


Dal 20 maggio 2025 è possibile inviare le domande di accesso ai agli incentivi destinati alle PMI per gli investimenti sostenibili 4.0.

Il 31 marzo 2025 è stato pubblicato infatti dal MIMIT il decreto ministeriale che definisce termini e modalità di presentazione delle richieste.

La misura, nel dettaglio, mira a promuovere programmi di investimento che facciano ampio ricorso alle tecnologie digitali, in coerenza con quanto previsto dal Piano Transizione 4.0.

In questo articolo vi spieghiamo come e chi può fare domanda.

QUALI PMI POSSONO RICHIEDERE GLI INCENTIVI PER GLI INVESTIMENTI SOSTENIBILI 4.0

Come previsto dal decreto direttoriale del 31 marzo 2025, gli incentivi per gli investimenti sostenibili sono concessi alle micro, piccole e medie imprese (PMI) situate nelle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna) che alla data di presentazione della domanda devono:

  • essere regolarmente costituite, iscritte e attive nel registro delle imprese;

  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali aventi finalità liquidatoria;

  • trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il registro delle imprese ovvero aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi;

  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente ed essere in regola in relazione agli obblighi contributivi;

  • aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;

  • non aver effettuato delocalizzazione, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento;

  • non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2 del DM 22 novembre 2024.

Sono ammesse le attività manifatturiere, ad eccezione delle attività connesse ad alcuni settori caratterizzati da limitazioni derivanti dalle disposizioni europee di riferimento (siderurgia; estrazione del carbone; costruzione navale; fabbricazione delle fibre sintetiche; trasporti e relative infrastrutture; produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture) o a programmi di investimento che, arrecando un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, non garantiscono il rispetto del principio “DNSH”.

Sono inoltre ammesse le attività di servizi alle imprese elencate nell’allegato 4 del DM 22 novembre 2024.

COSA SPETTA

Alle PMI che presentano domanda e risultano in possesso dei requisiti previsti, spettano agevolazioni così articolate:

  • contributo in conto impianti: pari al 35% dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili;

  • finanziamento agevolato: pari al 40% delle stesse spese.

Le due forme di sostegno coprono insieme fino al 75% delle spese ammissibili.

Infatti, le imprese che ricevono le agevolazioni devono coprire almeno il 25% delle spese ammissibili con risorse proprie o con un finanziamento esterno, ma senza alcun altro aiuto pubblico.

In pratica, se il programma di investimento dell’impresa ha spese ammissibili per 100.000 euro, le agevolazioni coprono fino a 75.000 euro (35.000 a fondo perduto + 40.000 come finanziamento agevolato). I restanti 25.000 euro devono essere messi dall’impresa di tasca propria oppure ottenuti tramite un prestito bancario o altro finanziamento, ma non agevolato da fondi pubblici.

QUALI SONO GLI INVESTIMENTI SOSTENIBILI AMMESSI

I programmi di investimento per cui si possono richiedere gli incentivi devono:

  • prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0. e indicate nell’Allegato 1 del DM 22 novembre 2024 (tra i quali sistemi di intelligenza artificiale, big data, Cloud Computing, Cybersecurity etc.) e tali spese devono risultare preponderanti rispetto al totale dei costi ammissibili del programma, ovvero almeno una grande parte delle spese che l’impresa sostiene per il programma di investimento deve riguardare l’acquisto e l’implementazione di queste tecnologie avanzate;

  • essere diretti all’ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva;

  • essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nei territori delle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna);

  • prevedere spese ammissibili non inferiori complessivamente a euro 750.000,00 e non superiori a euro 5.000.000,00 e, comunque, al 70 percento del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato, ovvero, nel caso di imprese individuali e società di persone, dell’ultima dichiarazione dei redditi;

  • essere avviati successivamente alla presentazione della domanda e prevedere un termine di ultimazione non successivo a 18 mesi dalla data di adozione del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento di cui all’articolo 6 del DM 22 novembre 2024, relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali, che riguardino:

  • macchinari, impianti e attrezzature;
  • opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili;
  • programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali di cui alla lettera a)
    acquisizione di certificazioni ambientali.

COME FARE DOMANDA

Le domande di accesso alle agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello e devono essere presentate, esclusivamente per via telematica, attraverso la procedura informatica accessibile nell’apposita sezione “Investimenti sostenibili 4.0 – PN RIC 2021-2027” del sito di Invitalia, tramite SPID o Carta nazionale dei servizi (CNS) o Carta di Identità Elettronica (CIE). Nella stessa sezione è pubblicata, inoltre, la necessaria modulistica.

Le richieste possono essere inviate dalle ore 10.00 del 20 maggio 2025, ma le PMI possono iniziare la compilazione a partire dalle ore 10.00 del 30 aprile 2025.

Ciascuna impresa proponente può presentare una sola domanda di agevolazione, fatta salva la possibilità di presentarne una nuova in caso di rigetto dell’istanza in esito alla relativa istruttoria.

Le domande di agevolazione vengono accettate in ordine di presentazione, ovvero quelle che arrivano prima vanno avanti nel processo di valutazione. Tuttavia, se più domande arrivano lo stesso giorno, l’ordine cronologico non si basa sull’ora o sul minuto di invio, ma vengono trattate come se fossero pervenute contemporaneamente.

Le domande vengono poi ammesse all’istruttoria (cioè alla valutazione approfondita per stabilire se rispettano i requisiti e se sono ammissibili) in base a una graduatoria di merito, stilata secondi i criteri indicati in questo documento.

 RIFERIMENTI NORMATIVI

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