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Non pagare le rate del ravvedimento speciale 2018-2022 non comporta la decadenza immediata. Le regole da seguire dopo l’appuntamento del 31 marzo 2025

Ravvedimento speciale a condizioni ultra agevolate, anche sul fronte del mancato pagamento.

La sanatoria per gli anni dal 2018 al 2022 abbinata alla prima edizione del concordato preventivo biennale prevede regole blande in materia di decadenza.

Dopo il primo appuntamento del 31 marzo 2025, chi ha scelto di versare le somme dovute a rate potrà saltare le successive scadenze e rimettersi in regola ex post. Per evitare la decadenza, è possibile regolarizzare l’omissione entro il termine della rata successiva.

Ravvedimento speciale 2018-2022: decadenza soft per chi paga dopo la scadenza

L’avvio della nuova stagione del patto con il Fisco si incrocia con gli adempimenti previsti per le partite IVA che, dopo l’adesione al concordato, hanno scelto di sfruttare i vantaggi del ravvedimento speciale.

Il 31 marzo 2025 è scaduto il termine per pagare la prima rata (o l’importo dovuto) ai fini dell’adesione alla sanatoria per gli anni dal 2018 al 2022, con regole di calcolo agevolate introdotte per rendere più vantaggioso accettare il patto con il Fisco.

Per chi ha scelto di pagare a rate, le scadenze saranno mensili.

L’imposta sostitutiva dovuta può essere versata entro un massimo di 24 rate mensili di pari importo, maggiorate di interessi. Interessante soffermarsi sulla questione della decadenza che, a differenza di altre forme di definizione agevolata (si pensi alla rottamazione delle cartelle) non è immediata.

Chi salterà una scadenza potrà regolarizzare l’omissione o la dimenticanza entro il termine della rata successiva.

Fuori dal ravvedimento speciale chi non paga entro la scadenza della rata successiva

Il pagamento di una delle rate, successiva alla prima, entro il termine di pagamento della rata successiva, non comporta la decadenza dal beneficio della rateazione.

Questo quanto previsto dal comma 8, articolo 2-quater, del decreto legge n. 113/2024.

Ferma restando la necessità di aver avviato i pagamenti dal 31 marzo 2025, a partire dalla seconda rata il ritardo nei pagamenti sarà tollerato.

Ad esempio quindi, per la seconda rata dovuta entro il 30 aprile, in caso di mancato adempimento sarà possibile rimettersi in regola entro il termine di pagamento della terza rata dovuta a fine maggio.

Un meccanismo che si ripeterà per tutte le quote in scadenza e quindi, riprendendo sempre l’esempio di cui sopra, sarà possibile differire a cascata l’appuntamento con la rata dovuta entro maggio al mese successivo, e via di seguito.

In calendario del ravvedimento speciale è quindi “mobile” e rende più sostenibili i versamenti di una sanatoria dal conto ridotto.

Vale infine la pena evidenziare che, in caso di pagamento a rate, il perfezionamento dell’opzione per le singole annualità è previsto solo a seguito del completamento del piano di versamenti. In caso di decadenza dalla rateizzazione non è previsto il rimborso delle somme versate.



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