Fermo pesca, agli armatori arrivano gli indennizzi del 2022 e sull’anno seguente qualcosa si muove

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TERMOLI. Fermo biologico con vista sull’estate del 2025, finalmente gli armatori stanno ricevendo in questo inizio di primavera gli indennizzi riferiti allo stop del 2022, sì avete letto bene, il 2022…

Si sa che il nodo scorsoio dei ritardi si accumula anno dopo anno, basti pensare che quelli del 2021 sono stati erogati entro la scorsa estate.

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Inoltre, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf) accelera per sostenere il settore. Dopo mesi di attesa, i fondi per il fermo del 2021 sono stati erogati solo nel 2024, e quelli del 2022 solo di recente. Ora, per affrontare il fermo biologico del 2023, il Masaf ha stanziato un contributo economico fino a 8 milioni di euro per le aziende ittiche che hanno rispettato le misure di sospensione obbligatoria dell’attività di pesca.

Grazie al supporto del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura (Feampa), le aziende che utilizzano sistemi di pesca a strascico, come reti divergenti, sfogliare rapidi o reti gemelle, potranno accedere a un aiuto calcolato sui primi 30 giorni consecutivi di inattività.

Le condizioni per ottenere il sostegno sono chiare: le imprese devono dimostrare almeno 120 giorni di attività in mare nei due anni precedenti, possedere documentazione di bordo valida e non aver commesso infrazioni gravi secondo le norme comunitarie. La domanda, presentata tramite una manifestazione di interesse entro il periodo di fermo, dovrà essere integrata online per concludere il processo.

Le Autorità marittime, in collaborazione con il Masaf, effettueranno le verifiche sui requisiti e redigeranno la graduatoria finale per la distribuzione dei fondi, che avverrà in un’unica soluzione. Questo provvedimento si inserisce in un piano più ampio di tutela delle risorse marine e di promozione della sostenibilità nel settore della pesca, garantendo al tempo stesso un aiuto concreto durante i periodi di inattività forzata.

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Con questo nuovo intervento, il Masaf conferma il suo impegno a bilanciare la necessità di preservare l’ecosistema marino con il sostegno economico alle imprese ittiche, in un settore cruciale per le economie costiere italiane.



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