Epic, la sfida da 5 milioni. Nuove tecnologie in rete per il turismo industriale

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Cinque milioni per Epic, Experience Prato Industrial Culture, il progetto per lanciare il turismo industriale a Prato grazie ai fondi del bando European Urban Initiative. Il piano è stato presentato ieri al Pecci, nell’ambito del Festival Tipo, con il Comune capofila, insieme ad altri nove partner, sia pubblici che privati, a cominciare dal Museo del Tessuto. Quattro sono i milioni ottenuti grazie al bando del Fondo europeo di sviluppo regionale, uno sarà investito dalla compagine che ha promosso il progetto, che dovrà essere concluso entro il maggio 2028. L’obiettivo è aumentare del 25% la presenza di visitatori a Prato, sviluppando ulteriormente l’esperienza di Tipo. La sfida è valorizzare il patrimonio industriale della città come risorsa chiave per attrarre i turisti durante tutto l’anno, con una proposta innovativa che, grazie alle nuove tecnologie, possa espandare le esperienze dal mondo reale ai domini digitali e virtuali. Il progetto coinvolgerà gli stakeholder della città e delle aree limitrofe in un processo di co-progettazione partecipativa (quando si tratta di fondi europei non manca mai), integrando le visite reali ai siti industriali, culturali e naturali della città con esperienze immersive offerte dalle tecnologie digitali avanzate, come realtà virtuale, realtà aumentata, mixed reality. Le esperienze di questo nuovo modo di vivere il territorio saranno fruibili in postazioni specifiche, che verranno installate al polo Campolmi, alle Manifatture digitali e in altri punti diffusi in tutta la città.

Sarà inoltre co-progettata una strategia di marketing digitale, per promuovere Prato come una città attraente, sostenibile, inclusiva e circolare (altre parole chiave per i bandi europei), accompagnata da un catalogo di itinerari e prodotti che sarà pubblicato sulle principali piattaforme turistiche. Nel video promozionale proiettato ieri al Pecci si parla di 50mila nuovi contatti digitali da acquisire in tre anni. I partner istituzionali del Comune, oltre al Museo del Tessuto, sono Fondazione Sistema Toscana e l’Istituto per la bioeconomia del Cnr. C’è poi l’Associazione Eutropian, vecchia conoscenza per Prato, avendo collaborato con il Comune ai progetti per le famose giungle urbane immaginate dall’ex assessore all’urbanistica Valerio Barberis e ben finanziate con i fondi europei: è un’organizzazione internazionale che si occupa di pianificazione e ricerca per supportare le trasformazioni delle città, con i soliti processi partecipativi, l’innovazione sociale e l’economia solidale. Due sono le imprese sociali: Cristoforo Società Cooperativa, con sede a Pontassieve, che a livello nazionale si occupa di favorire percorsi di inserimento lavorativo per persone deboli, e Lama, con sede a Firenze, specializzata in progettazione europea. Infine, sono tre le imprese private: Flod, un’agenzia di comunicazione con sede a Firenze e Prato, specializzata nella creazione di contenuti multimediali e nella gestione del marketing digitale; Awhy, azienda bolognese specializzata in customer service grazie all’intelligenza artificiale; Immerxive, società fiorentina esperta in nuove tecnologie.

“Grazie alle attività previste da Epic Prato ha l’ambizione di diventare un riferimento europeo per il turismo industriale innovativo e sostenibile. Una sfida che intendiamo assolutamente vincere”, ha detto al Pecci l’assessora al turismo Chiara Bartalini. In una seconda fase il modello Epic sarà condiviso con altre città europee: Bilbao (Spagna), Miskolc (Ungheria) e Pilsen (Repubblica Ceca). “Una grande occasione di promozione per Prato e le sue eccellenze”, ha sottolineato la sindaca Ilaria Bugetti.



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