Credito d’Imposta ZES: grandi macchinari e contratti

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Credito d’Imposta ZES e il concetto di effettuazione dell’investimento

Se stai pianificando un investimento in Credito d’Imposta ZES, devi prestare particolare attenzione alla data di effettuazione dell’investimento.

In particolare, se il tuo progetto prevede l’acquisto di grandi macchinari, la sola consegna entro il 15 novembre 2025 potrebbe non essere sufficiente per beneficiare dell’agevolazione.

Vediamo perché e quali sono le precauzioni fondamentali per non perdere il diritto al Credito d’Imposta ZES.

Chi sono e perché parlo di Credito d’Imposta ZES

Mi chiamo Antonio Pisapia, sono un dottore commercialista e da anni supporto le imprese familiari nella corretta gestione fiscale e patrimoniale, con particolare attenzione alla trasmissione del patrimonio e al passaggio generazionale.

Oggi voglio approfondire una delle criticità legate al Credito d’Imposta ZES e spiegare perché, in alcuni casi, la sola consegna del bene non è sufficiente per ottenere il beneficio fiscale.

La normativa ZES stabilisce che il diritto al credito di imposta è riconosciuto anche se i beni entrano in funzione entro il secondo periodo d’imposta successivo alla loro acquisizione o ultimazione.

Si potrebbe pensare che, per un macchinario, sia sufficiente la consegna entro il 15 novembre 2025, ma in alcuni casi non è così. Per capire meglio il perché, è necessario esaminare le regole sulla competenza fiscale degli investimenti.

Quando un investimento si considera realizzato?

La normativa ZES stabilisce che gli investimenti sono considerati realizzati secondo le regole dell’articolo 109 del TUIR. Ecco cosa prevede:

  • Acquisto di beni → si considera realizzato alla data di consegna o spedizione.
  • Acquisto di immobili → la data di riferimento è quella della stipula dell’atto.
  • Prestazioni di servizi → il momento rilevante è la data di ultimazione della prestazione, indipendentemente dall’eventuale fatturazione anticipata.

Credito d’Imposta ZES e grandi macchinari: contratti di vendita o di appalto?

Se il tuo investimento riguarda grandi macchinari, è fondamentale verificare la tipologia contrattuale.

Esistono due principali forme contrattuali:

  1. Contratto di compravendita → se il macchinario è standard, con minime modifiche, si applica la regola della data di consegna.
  2. Contratto di appalto → se il macchinario è personalizzato in base alle esigenze del committente, il momento rilevante è la data di ultimazione dell’opera.

Se il macchinario oggetto dell’agevolazione ZES richiede particolari personalizzazioni, si applica la disciplina dell’appalto.

In questo caso, il credito d’imposta viene riconosciuto solo quando il committente accetta il macchinario senza riserve.

Conseguenze pratiche per le imprese

Se la tua azienda vuole beneficiare del Credito d’Imposta ZES, devi pianificare con attenzione l’investimento. Alcuni errori possono farti perdere l’agevolazione.

In particolare:

  • Se il macchinario rientra in un contratto di appalto e non viene ultimato e accettato entro il 15 novembre 2025, il credito d’imposta non sarà riconosciuto.
  • Il solo pagamento di un acconto o la stipula di un ordine non sono sufficienti per ottenere il beneficio fiscale.

Conclusione: non rischiare!

Se stai pianificando un investimento in Credito d’Imposta ZES che riguarda macchinari complessi, devi considerare attentamente la tipologia contrattuale e verificare che, nel caso di un contratto di appalto, l’opera sia ultimata e accettata entro il 15 novembre 2025.

📞 Contattami per una consulenza personalizzata: analizziamo insieme il tuo investimento e assicuriamoci che rientri correttamente nei requisiti previsti dalla normativa ZES.


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