Accusati di aver percepito 130mila euro di fondi pubblici truffando lo stato, perquisizioni in due aziende agricole

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JESI – L’attività vitivinicola era stata allestita solo per appropriarsi di fondi pubblici destinati all’agricoltura. Questo il filone di indagini seguito dai militari che ha portato alle perquisizioni, legate all’attività investigativa dei Carabinieri Forestali del Gruppo di Ancona appartenenti ai Nuclei di Arcevia, Conero e Jesi-San Marcello, scattate oggi dopo la disposizione della Procura della Repubblica di Ancona a carico di tre amministratori di un’impresa agricola con sede nella provincia di Ancona, dedita alla coltivazione di uve e alla produzione di vini marchigiani. Le ispezioni riguardano le sedi legali di due imprese agricole e un magazzino di stoccaggio di prodotti vitivinicoli siti nel territorio della Provincia di Ancona, dopo l’attività condotta dai militari della Forestale di Arcevia che aveva precedentemente denunciato altre due persone di un’impresa agricola per un caso analogo.

I tre indagati sono accusati di aver posto in essere una presunta truffa aggravata, in concorso tra loro, per conseguire erogazioni pubbliche quantificate in 131.869,36 euro, correlate ai contributi della Politica Agricola Comune degli anni 2022 e 2023 e del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Marche relativo al periodo 2014/2020. Gli indagati, componenti del sistema di amministrazione di una società agricola, avrebbero costituito l’impresa, formalmente destinata alla coltivazione delle uve da vino ed alla produzione di vini, ma in realtà finalizzata al solo scopo di ottenere contributi pubblici mediante fittizia coltivazione dei terreni ubicati in un comune della Vallesina.



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