il Parlamento adotta la sua posizione negoziale

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Dall’inviato a Strasburgo – L’Eurocamera ha approvato la sua posizione sul bilancio dell’anno prossimo, chiedendo (ancora) risorse proprie e investimenti sulla difesa, sulla tutela climatica, sull’occupazione e sull’innovazione. Da qui dovrà ora partire la Commissione per formulare la sua proposta legislativa, sulla quale dovrà poi negoziare con deputati e governi nazionali.

Con una risoluzione approvata a larga maggioranza – 441 “sì”, 173 “no” e 70 astensioni – i deputati hanno adottato oggi (2 aprile) la posizione dell’Europarlamento sul bilancio comunitario per l’anno fiscale 2026, il penultimo del quadro finanziario pluriennale (Qfp) 2021-2027.

Gli orientamenti dell’Aula impegnano l’Unione a “costruire un futuro resiliente, sostenibile e prospero” per i suoi cittadini, tenendo a mente le dimensioni strategiche prioritarie in questi tempi di instabilità globale. La relazione, affidata al popolare polacco Andrzej Halicki e sostenuta dai cinque gruppi della “maggioranza Ursula” allargata a Verdi e Conservatori, parte dal presupposto che l’Ue deve far fronte ad una serie di “incertezze” come la guerra d’Ucraina, i sommovimenti geopolitici, la crisi della biodiversità ed il peggioramento degli effetti dei cambiamenti climatici, tra le altre cose.

Da qui, la necessità di migliorare le capacità di difesa e sicurezza continentali, l’imperativo di aumentare la competitività economica dei Ventisette nonché l’urgenza di costruire una reale resilienza climatica e di rafforzare il mercato unico. Tra i settori chiave in cui, secondo l’emiciclo, andranno convogliati gli investimenti nel prossimo anno fiscale ci sono: sicurezza e difesa, ricerca, innovazione, imprese (con un occhio di riguardo per le Poi), salute, energia, migrazione, protezione delle frontiere esterne (marittime e terrestri), transizioni digitale e verde, lavoro e occupazione.

Infine, l’Eurocamera chiede per l’ennesima volta nuove risorse proprie dell’Ue (anche con l’obiettivo di pagare gli interessi sui debiti contratti con il NextGeneration Eu), e “deplora” l’assenza di progressi al Consiglio sulla questione.

Lo scorso lunedì (31 marzo), nel primo giorno della plenaria attualmente in corso a Strasburgo, i membri dell’emiciclo avevano discusso le loro priorità col commissario al Bilancio, Piotr Serafin. Il polacco aveva esortato i deputati a sostenere “un bilancio forte” che metta al sicuro l’Unione “in un momento di pressioni mondiali crescenti“, tra diplomazie impazzite che non riescono a mettere fine alle sanguinose guerre in corso, avversari aggressivi e vecchi alleati che non si comportano più come tali.

Ora, perché venga adottato effettivamente il progetto di bilancio 2026, l’esecutivo comunitario deve fare una proposta legislativa formale che tenga conto degli orientamenti dei co-legislatori, il Parlamento e il Consiglio. Gli Stati membri hanno adottato la loro posizione lo scorso 18 febbraio, mentre la commissione di Bilancio dell’Aula (Budg) ha approvato la propria relazione il 20 marzo. Il primo trilogo tra i negoziatori delle tre istituzioni (i co-legislatori più la Commissione) è stato fissato per il prossimo 8 aprile, mentre l’iniziativa del Berlaymont dovrebbe arrivare all’inizio di giugno.



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