Sicilia: fusione tra IRCAC e CRIAS

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Introduzione

La fusione tra l’Istituto Regionale per il Credito alla Cooperazione (IRCAC) e la Cassa Regionale per il Credito alle Imprese Artigiane Siciliane (CRIAS) nell’Istituto Regionale per il Credito Agevolato (IRCA) è stata prevista dalla legge regionale n. 18 del 2018. Tuttavia, a distanza di anni, il processo di accorpamento non è stato completato, causando inefficienze e sprechi di risorse pubbliche.

Stato attuale dell’IRCA

Nonostante la creazione dell’IRCA, gli enti originari, IRCAC e CRIAS, continuano ad operare separatamente, offrendo credito agevolato alle cooperative e alle imprese artigiane siciliane. Questa situazione ha portato a una duplicazione delle funzioni e a una gestione inefficace delle risorse. Ad esempio, sono stati spesi circa 720.000 euro per la realizzazione e gestione di un sistema informatico, oltre a 300.000 euro per compensi ad amministratori e sindaci. Inoltre, sono stati erogati 23.000 euro per un piano industriale inesistente e oltre 15.000 euro per consulenze legali esterne. 

Intervento dei sindacati

I sindacati di categoria regionali, tra cui FABI, FISAC-CGIL, FIRST-CISL, UILCA e UGL Credito, hanno denunciato l’inerzia e l’incapacità gestionale dell’attuale consiglio di amministrazione dell’IRCA. Hanno presentato un dossier dettagliato al governo regionale, evidenziando sprechi e inefficienze, e hanno richiesto la revoca del CDA e del management dell’ente.

Ruolo proattivo dei sindacati

Oltre alle denunce, i sindacati hanno svolto un ruolo attivo nel processo di fusione, garantendo che il nuovo ente adottasse il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore creditizio e finanziario. Questo intervento ha assicurato tutele e diritti ai lavoratori coinvolti nella transizione. 

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