Polizza catastrofale obbligatoria per le aziende italiane

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Il termine di scadenza per l’obbligo di stipula della polizza catastrofale è ormai prossimo, con il 31 marzo 2025 che segna la data finale per l’adeguamento delle imprese italiane alla nuova normativa. Questo nuovo obbligo di legge interessa milioni di attività economiche, che dovranno adattarsi alle nuove disposizioni legate alla protezione dei rischi catastrofali. La misura, introdotta per rafforzare la resilienza delle imprese in caso di eventi naturali estremi, è destinata a modificare sensibilmente il panorama assicurativo e a richiedere un rapido adeguamento da parte di numerose aziende italiane.

Obbligo di polizza catastrofale: cosa cambia?

L’introduzione dell’obbligo di sottoscrivere una polizza catastrofale, obbligatoria dal 31 marzo 2025, riguarda tutte le aziende italiane, indipendentemente dalla loro dimensione, che abbiano sede legale in Italia o che abbiano una stabile organizzazione sul territorio nazionale. L’imposizione di questa nuova norma esclude solo le imprese agricole, ma interessa un vasto numero di soggetti, con stime che parlano di circa 4,5 milioni di realtà imprenditoriali coinvolte.

In pratica, entro la fine del mese di marzo, tutte queste imprese dovranno aver concluso un contratto con una compagnia assicurativa per coprire i danni derivanti da eventi catastrofali come terremoti, alluvioni, frane o altri disastri naturali. La polizza dovrà coprire le perdite o i danni derivanti da eventi che potrebbero compromettere la continuità operativa delle aziende, in particolare quelle localizzate in zone ad alto rischio sismico o idrogeologico.

Le imprese coinvolte

Questo provvedimento interessa ogni tipologia di azienda, con la sola esclusione di quelle agricole. In particolare, le società che risultano iscritte nel registro delle imprese sono tenute a rispettare l’obbligo, includendo tutte le realtà economiche, dalle piccole alle grandi imprese, in ogni settore. Il legislatore ha voluto garantire che tutte le attività, che operano sul territorio nazionale e che potrebbero trovarsi esposte a rischi naturali, siano protette, riducendo così le perdite economiche derivanti da eventi imprevedibili.

Le piccole e medie imprese, che rappresentano la spina dorsale dell’economia italiana, dovranno affrontare una nuova spesa e una gestione complessa delle proprie polizze assicurative. Queste realtà, generalmente meno strutturate rispetto alle grandi aziende, potrebbero trovare difficile affrontare l’onere della stipula della polizza catastrofale. Tuttavia, la legge non fa distinzioni e impone lo stesso obbligo per tutte.

Le implicazioni del rinvio cancellato

Fino a pochi giorni fa, esisteva la possibilità che venisse introdotto un emendamento che avrebbe rinviato l’entrata in vigore dell’obbligo, dando più tempo alle imprese per adeguarsi. Tuttavia, la proposta di rinvio è stata definitivamente cancellata, e il termine per l’adeguamento rimane fissato al 31 marzo 2025. Il fatto che l’emendamento sia stato bocciato ha generato un’ondata di preoccupazione tra le imprese, che ora sono chiamate a un rapido e urgente adeguamento normativo.

Il rinvio, che avrebbe permesso una dilazione dei tempi, avrebbe dato la possibilità di risolvere alcune problematiche tecniche e amministrative relative all’implementazione della polizza. Con la cancellazione dell’emendamento, le aziende non possono più fare affidamento su un ulteriore periodo di grazia e sono costrette ad adeguarsi nei tempi previsti dalla legge.

Esigenza di sicurezza

La polizza catastrofale, oggetto della nuova normativa, è concepita come uno strumento di protezione per le imprese contro i danni derivanti da eventi naturali estremi. La sua importanza è amplificata dal contesto globale, in cui i fenomeni legati ai cambiamenti climatici stanno diventando sempre più frequenti e intensi. In Italia, la varietà di rischi naturali legati a terremoti, inondazioni e frane ha reso urgente l’introduzione di misure di protezione per le aziende, al fine di evitare che eventi catastrofici compromettano gravemente la loro attività economica.

Inoltre, la polizza catastrofale offre alle aziende una copertura finanziaria che potrebbe risultare vitale per la loro sopravvivenza. Infatti, in caso di danni causati da disastri naturali, le aziende potrebbero trovarsi in difficoltà a riprendersi senza un adeguato supporto economico. La polizza, quindi, diventa un fondamentale strumento di gestione del rischio, consentendo alle imprese di tutelarsi contro danni ingenti, come la perdita di beni, l’interruzione dell’attività o la necessità di ricostruire gli spazi operativi.

L’introduzione di questo obbligo comporterà per molte imprese un onere economico significativo, che si andrà a sommare ad altri costi operativi già elevati. L’imposta legata alla polizza catastrofale non è irrilevante, e potrebbe rivelarsi difficile da sostenere per le piccole e medie imprese che non hanno un grande margine di liquidità.



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