Rientro in Italia dall’estero: meno tasse con le nuove agevolazioni

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
Abruzzo
Agevolazioni
Agrigento
Alessandria
Ancona
Aosta
Arezzo
Ascoli-Piceno
Aste L'Aquila
Asti
Avellino
Bari
Barletta-Andria-Trani
Basilicata
Belluno
Benevento
Bergamo
Biella
Bologna
Bolzano
Brescia
Brindisi
Cagliari
Calabria
Caltanissetta
Campania
Campobasso
Carbonia Iglesias
Caserta
Catania
Catanzaro
Chieti
Como
Cremona
Crotone
Cuneo
Emilia-Romagna
Enna
Ferrara
Firenze
Foggia
Forli-Cesena
Friuli-Venezia Giulia
frosinone
Genova
Gorizia
Grosseto
Imperia
Isernia
Italia
La-Spezia
Latina
Lazio
Lecce
Lecco
Liguria
Livorno
Lodi
Lombardia
Lucca
Macerata
Mantova
Marche
Massa-Carrara
Matera
Messina
Milano
Modena
Molise
Monza-Brianza
Napoli
Novara
Nuoro
Olbia Tempio
Oristano
Padova
Palermo
Parma
Pavia
Perugia
Pesaro-Urbino
Pescara
Piacenza
Piemonte
Pisa
Pistoia
Pordenone
Potenza
Prato
Puglia
Ragusa
Ravenna
Reggio-Calabria
Reggio-Emilia
Rieti
Rimini
Roma
Rovigo
Salerno
Sardegna
Sassari
Savona
Sicilia
Siena
Siracusa
Sondrio
Sud sardegna
Taranto
Teramo
Terni
Torino
Toscana
Trapani
Trentino-Alto Adige
Trento
Treviso
Trieste
Udine
Umbria
Valle d'Aosta
Varese
Veneto
Venezia
Verbania
Vercelli
Verona
Vibo-Valentia
Vicenza
Viterbo


Tornare in Italia conviene: le agevolazioni fiscali per chi rientra

La fuga dei cervelli dall’Italia potrebbe rallentare grazie a nuove opportunità fiscali per chi decide di tornare. L’Agenzia delle Entrate ha confermato che le agevolazioni fiscali per i lavoratori impatriati e quelle per il rientro di docenti e ricercatori dall’estero sono cumulabili, a patto di rispettare le condizioni di entrambe. Lo chiarisce l’interpello n. 16 del 28 gennaio 2025, che offre un’interpretazione favorevole ai professionisti italiani all’estero intenzionati a rientrare.

Nuove agevolazioni fiscali per i lavoratori impatriati nel 2025

Dal 29 dicembre 2023, il nuovo regime impatriati (art. 5 del D.lgs. n. 209/2023) si applica a chi trasferisce la residenza fiscale in Italia dal 2024. Il beneficio consiste nella tassazione solo sul 50% dei redditi di lavoro dipendente, assimilato e autonomo prodotti in Italia, fino a 600.000 euro annui. L’agevolazione dura cinque anni, con possibilità di estensione a otto anni per chi ha figli minori o acquista casa in Italia.

Le condizioni per accedere a questa agevolazione includono l’impegno a risiedere in Italia per almeno quattro anni e il non essere stati residenti fiscali in Italia nei tre anni precedenti al trasferimento. Il lavoratore deve inoltre svolgere attività lavorativa in Italia (dipendente o autonomo con partita Iva). Se queste condizioni vengono meno, l’agevolazione decade retroattivamente.

Il nuovo regime impatriati prevede anche incentivi aggiuntivi. Per chi rientra con almeno un figlio minorenne, la quota di reddito tassata scende al 40%, aumentando lo sconto fiscale. Inoltre, se il contribuente acquista casa in Italia entro 12 mesi dal trasferimento (o nei 12 mesi precedenti), il regime si estende per 3 anni aggiuntivi, arrivando fino a otto anni complessivi.

Bonus fiscale per il rientro di docenti e ricercatori: come funziona

Il regime specifico per docenti e ricercatori (art. 44 del Dl. n. 78/2010) prevede che solo il 10% del reddito percepito sia tassato, garantendo un’esenzione del 90%. L’agevolazione si applica per sei anni e può essere prorogata in caso di figli a carico o acquisto di casa.

Il beneficio è riservato a chi ha svolto attività di ricerca o insegnamento all’estero per almeno due anni prima di rientrare in Italia.
Questa agevolazione si applica sia ai redditi da lavoro dipendente (stipendi universitari) sia ai redditi autonomi derivanti da ricerca/docenza. In presenza di figli a carico o acquisto di immobile, il beneficio può essere ulteriormente prorogato.

Va precisato che il bonus per docenti e ricercatori si applica solo ai redditi derivanti da docenza o ricerca. Altri eventuali redditi (consulenze, attività libero-professionale) non rientrano in questa esenzione e possono essere tassati con il regime impatriati.

Cumulabilità delle agevolazioni fiscali per il rientro in Italia

In passato, chi rientrava in Italia doveva scegliere tra il regime impatriati e il bonus ricercatori. La riforma fiscale del 2023 ha eliminato questa incompatibilità: oggi, i due regimi sono cumulabili su redditi diversi. Ad esempio, un contribuente può applicare il regime impatriati ai redditi da attività professionale e contemporaneamente beneficiare dell’esenzione del 90% sui redditi da docenza universitaria.

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che non esiste più alcun divieto espresso di cumulo, consentendo ai lavoratori rientrati di massimizzare il risparmio fiscale se possiedono redditi distinti che rientrano nei rispettivi regimi agevolati.

Esempio pratico: risparmio fiscale per medico e professore rientrato

Un odontoiatra italiano, dopo anni di docenza in Spagna, torna in Italia nel 2025 per insegnare e lavorare come libero professionista. Con la nuova normativa, potrà applicare il bonus ricercatori ai redditi da professore e il regime impatriati a quelli da odontoiatra, riducendo significativamente la tassazione complessiva.
Per esempio, se il medico-professore percepisce 50.000 euro dallo studio odontoiatrico e 50.000 euro dall’università, grazie alla cumulabilità dei regimi dichiarerà solo 25.000 euro per la parte medica (50% del reddito) e 5.000 euro per la parte accademica (10% del reddito), ottenendo un notevole risparmio fiscale.

Opportunità fiscali per i professionisti che tornano in Italia

La cumulabilità delle agevolazioni rappresenta un’opportunità concreta per chi valuta il rientro in Italia. Riducendo drasticamente la base imponibile, queste misure rendono il netto percepito competitivo rispetto ad altri Paesi, compensando il differenziale di stipendi e costo della vita.

Chi intende usufruire di questi benefici dovrebbe pianificare attentamente il rientro, verificare i requisiti e valutare con un fiscalista la strategia più conveniente. È fondamentale valutare il rispetto delle condizioni minime per accedere ai regimi agevolati, come la durata della residenza all’estero e la tipologia di reddito prodotto.

Con il 2025 alle porte, per molti potrebbe essere il momento giusto per tornare a casa, forti di una normativa che finalmente premia il rientro dei talenti con un doppio vantaggio fiscale.

Tornare in Italia conviene: le agevolazioni fiscali per chi rientra

La fuga dei cervelli dall’Italia potrebbe rallentare grazie a nuove opportunità fiscali per chi decide di tornare. L’Agenzia delle Entrate ha confermato che le agevolazioni fiscali per i lavoratori impatriati e quelle per il rien…



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link