Inchiesta della Dda, su Repubblica i rapporti fra imprese e mala pugliese

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L’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia sta portando alla luce scenari inquietanti nel settore della gestione dei rifiuti in Basso Molise. Secondo quanto emerge dagli atti, la criminalità organizzata del Gargano, tra le più pericolose e violente d’Italia, avrebbe avuto un’influenza significativa su alcune attività industriali operanti nella regione, in particolare nel settore ambientale.
L’azienda Energia Pulita, con sede a Termoli, pare sia il perno dell’indagine. Stando alle accuse, alcuni dirigenti della stessa avrebbero avuto legami diretti con figure di spicco della criminalità foggiana. Gli investigatori ritengono che le attività della società possano essere state condizionate da rapporti opachi e da una rete di protezione mafiosa che avrebbe garantito coperture e vantaggi illeciti.
Secondo le ricostruzioni, uno degli imprenditori coinvolti, Giuseppe Di Geronimo, avrebbe intrattenuto rapporti diretti con Francesco Paolo D’Aloia, boss di San Severo, detto “Zio Franco”.
Il condizionamento mafioso si sarebbe manifestato attraverso pressioni e intimidazioni ai danni di concorrenti e imprenditori del settore, con l’obiettivo di garantire un controllo indiretto sugli appalti e sulle autorizzazioni.
Le intercettazioni raccolte dagli inquirenti rivelano che “zio Franco” sarebbe stato il garante di queste dinamiche. La sua influenza avrebbe consentito di allontanare potenziali ostacoli e di esercitare un potere intimidatorio determinante per le sorti dell’azienda.
Alla luce dei recenti sviluppi, il Molise si interroga su quanto la criminalità organizzata possa aver penetrato le dinamiche economiche e amministrative del territorio. Il settore dei rifiuti, da sempre ambito di interesse per le mafie a livello nazionale, rappresenta un punto di osservazione cruciale per comprendere il livello di infiltrazione e condizionamento.
Le risultanze delle indagini potranno chiarire ulteriormente la portata dei rapporti e le eventuali responsabilità, ma ciò che emerge con forza è la necessità di una risposta netta da parte della società civile e delle istituzioni. I cittadini molisani hanno il diritto di sapere fino a che punto le organizzazioni criminali abbiano influenzato il sistema industriale e quali misure siano necessarie per arginare un fenomeno che rischia di compromettere lo sviluppo e la legalità dell’intera regione.
ppm



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