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«Il comparto agricolo rappresenta un asset fondamentale per la Regione Basilicata, producendo una consistente fetta del PIL regionale e dando lavoro a migliaia di imprese e lavoratori. Purtroppo, da diversi anni l’agricoltura lucana è alle prese con una crisi endemica ed una fortissima contrazione dei redditi a causa del vertiginoso aumento dei costi energetici e di produzione, dei deleteri effetti determinati dai mutamenti climatici, dalla flagellante siccità e dai persistenti danni dovuti al sovrannumero di cinghiali circolanti nella nostra regione». È quanto afferma Piero Marrese, capogruppo nel consiglio regionale di Basilicata democratica. «Un anno fa, nei primi mesi del 2024, un movimento spontaneo e organizzato di agricoltori coinvolse migliaia di persone in eclatanti azioni di protesta, anche attraverso presidi e blocchi stradali, per richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla gravissima crisi del comparto agricolo, chiedendo in particolare alla Giunta Regionale soluzioni e sostegni urgenti – continua – Il grido di dolore degli agricoltori venne accolto dal Consiglio Regionale che, nella seduta del 27-2-2024 richiesta dalle minoranze consiliari, approvò all’unanimità una risoluzione che impegnava la Giunta Regionale a stanziare risorse immediate, nello specifico 3 milioni di euro per l’abbattimento dell’aumento della tariffa irrigua consortile (da 0,5 a 0,6 centesimi di euro al metro/cubo), 2 milioni di euro per indennizzare e risarcire i danni alle colture causati dagli ungulati, 12 milioni di euro destinati ad interventi eccezionali per calmierare i costi connessi al caro carburante. Oltre ai provvedimenti di carattere economico, la risoluzione impegnava la Giunta a valutare con gli uffici l’esistenza dei presupposti per la richiesta dello stato di calamità connessa all’emergenza siccità». «Tuttavia, ad oggi – afferma Marrese – oltre un anno dopo l’approvazione della risoluzione vincolante per la Giunta, il Governo Regionale non solo non ha mantenuto gli impegni presi con il mondo agricolo e con il Consiglio ma pare essersene completamente dimenticato. La crisi dell’agricoltura, è oggi, se possibile ancora di più acuita da una drammatica siccità che ha messo in ginocchio imprese e lavoratori nell’anno appena concluso e anche per il 2025 le premesse non sono positive. Si rischia il completo tracollo del settore e la conseguente chiusura di migliaia di imprese con la perdita di innumerevoli posti di lavoro. Per questo motivo – conclude – insieme ai colleghi consiglieri del Pd, Lacorazza e Cifarelli, ho presentato una interrogazione per chiedere alla Giunta Regionale per quali motivi, ad oggi, sono stati disattesi gli impegni assunti nel Consiglio Regionale del 27 Febbraio 2024 e per sollecitare il loro immediato soddisfacimento».
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