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Dalla transizione energetica a quella digitale passando per l’intelligenza artificiale, la salute e il bio-pharma. Sono queste le aree strategiche del progetto Rome Technopole, concepito per imprimere un salto di qualità nei processi di innovazione della Regione Lazio. Insomma, un vero e proprio polo multi-tecnologico che riunisce oltre 20 grandi aziende e multinazionali (tra cui Leonardo, Eni, Maire, Unicredit, Acea e Thales Alenia Space) insieme ad università, istituzioni e imprese del territorio, con investimenti per oltre 150 mila euro.
«Il piano strategico 2025-2027 appena approvato è stato un percorso lungo, ma molto importante per definire il posizionamento strategico di Rome Technopole» sottolinea a MF-Milano Finanza la direttrice generale della Fondazione Rome Technopole, Sabrina Saccomandi. «Copriamo una filiera inedita: 10 università, i 4 maggiori enti pubblici di ricerca, Unindustria, Regione Lazio, Comune di Roma, Camere di Commercio, e altri enti pubblici oltre a gruppi industriali e imprese. Si tratta di un ecosistema di innovazione imponente, finanziato dal Mur nell’ambito del Pnrr, che alimenterà la filiera di ricerca, la formazione e l’innovazione nel Lazio».
Insomma, Rome Technopole «è ormai diventato un vero e proprio modello», assicura Saccomandi «per favorire il trasferimento tecnologico e l’accelerazione della crescita delle realtà imprenditoriali più innovative».
La sfida oltre il Pnrr
Un modello, questo, nato con la spinta del Pnrr «ma che non si esaurirà con esso», assicura la direttrice «i servizi sviluppati e testati con successo durante questa fase, saranno ora implementati su scala più ampia. Non è un caso che nel nostro piano strategico abbiamo già definito i prossimi progetti con fondi europei. Investimenti, questi, che rappresentano un segnale concreto a guardare oltre il Pnrr. L’ingresso dei nuovi soci, inoltre, ci permette di ampliare il nostro raggio d’azione, traducendo l’innovazione in benefici concreti per il territorio. L’obiettivo è lavorare per un futuro di innovazione e vincere la sfida della fine del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza».
Entro giugno i lavori per la nuova sede a Pietralata
E poi c’è la novità del nuovo Rome Technopole a Piatralata. Con la pubblicazione, qualche giorno fa, del bando per il primo lotto, si compie, infatti, un altro passo importante per la costruzione della sede nella zona est della capitale, al via entro giugno. Le aziende interessate avranno tempo fino alla mezzanotte del 9 aprile per presentare le offerte. L’opera è finanziata con 11 milioni dei fondi Pnrr. «La sede sarà un esempio di ‘Zero Energy Building’, grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili come fotovoltaico, geotermia e idrogeno verde, combinati a tecnologie avanzate di ottimizzazione energetica», conclude il dg «Lavoriamo in maniera sistemica per i talenti, per i giovani, per lo sviluppo. Il modello Rome Technopole per creare nuove opportunità è la vera rivoluzione». (riproduzione riservata)
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