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“Accogliamo con favore l’iniziativa, presentata oggi alle categorie dal Ministro Urso, di dare forma e concretezza al Piano Italia per la Moda, frutto di un lungo lavoro di confronto – afferma Katia Pizzocaro, Presidente della Federazione Moda di Confartigianato Imprese Veneto – ma ora è essenziale che le misure siano attuate rapidamente e tarate sulle esigenze delle micro e piccole imprese, che rappresentano oltre il 50% del settore e impiegano una parte significativa della forza lavoro”. Per questo motivo Confartigianato Imprese e Cna hanno inviato, subito dopo l’incontro, una lettera al Ministro Urso per dare sostanza alle istanze di un comparto che si trova in una grave situazione di crisi strutturale.
Confartigianato Imprese Veneto evidenzia alcuni aspetti chiave che il Piano dovrebbe integrare. “Il Made in Italy non è solo un marchio di qualità, ma un insieme di competenze e tecniche che vanno valorizzate – sottolinea Pizzocaro – È essenziale dare il giusto risalto ai processi produttivi, oltre che ai prodotti finali, per rafforzare il posizionamento delle nostre imprese sul mercato globale.”
Il nodo è, per la categoria, il supporto agli investimenti e alla competitività. “Riteniamo che gli incentivi al consumo debbano premiare maggiormente le produzioni sostenibili, supportando quelle imprese che hanno già adottato certificazioni ambientali – spiega la presidente Pizzocaro – Inoltre, ridurre i costi energetici è una priorità assoluta per le nostre imprese. Servono incentivi per l’autoproduzione e per migliorare l’efficienza energetica, così come misure per l’ammodernamento degli impianti produttivi, coinvolgendo anche la filiera meccanica.”
In tema di aggregazione aziendale, Confartigianato Imprese Veneto sottolinea l’importanza di favorire modelli di collaborazione che vadano oltre le semplici operazioni finanziarie. “sul tema delle reti tra imprese ci lavoriamo da tempo, perché si basano sulla condivisione di competenze e specializzazioni, che possono rafforzare la nostra capacità di innovare e competere”.
Un altro aspetto su cui Confartigianato e Cna vogliono far leva all’attenzione del Mimit riguarda il sostegno alla gestione del personale. “Chiediamo di abbassare le soglie di investimento per consentire anche alle piccole imprese di accedere ai contratti di sviluppo – fa notare la presidente Pizzocaro – e di introdurre strumenti formativi che possano sostituire la cassa integrazione nei periodi di fermo produttivo, trasformando queste pause in opportunità per accrescere le competenze dei lavoratori”.
Nella lettera inviata al Ministro Urso, Confartigianato Imprese Veneto e CNA hanno infine ribadito la necessità di interventi urgenti per evitare crisi di liquidità che potrebbero compromettere la tenuta del comparto. “Molte imprese rischiano di non superare questa fase critica – conclude Katia Pizzocaro – Serve un’azione tempestiva per garantire la continuità del nostro sistema produttivo, affinché sia pronto ad affrontare le sfide future con solidità e slancio innovativo”.
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